Libero
SCIENZA

Forse si può salvare l'uccello "fantasma" australiano, scomparso da un secolo

Ci sono stati pochissimi avvistamenti del pappagallo notturno, che resta una specie a rischio: scomparso da un secolo, ritrovato l'uccello "fantasma" australiano

Pubblicato:

Forse è possibile salvare l'uccello "fantasma" australiano, scomparso da un secolo Fonte foto: Bush Heritage Australia

Esistono moltissime specie di animali protette, in via di estinzione. Alcune specie sono invece scomparse definitivamente, e alcune anche in tempi recenti. A volte invece succede che un animale sia sull’orlo dell’estinzione, o che stia per essere dichiarato estinto, e poi invece faccia un’apparizione casuale che ne cambia le sorti, come è successo a questo animaletto.

È il caso anche del pappagallo notturno, conosciuto anche come uccello “fantasma” australiano. Dopo 140 anni di silenzio, un nuovo avvistamento. Che cambia tutto.

Il pappagallo notturno

Il suo nome scientifico è Pezoporus occidentalis, ed è un piccolo pappagallino giallo e verde, con macchie nere sulle ali. È endemico dell’Australia, e per più di un secolo, per 140 anni, era scomparso. Non c’erano stati avvistamenti.

Il soprannome di “uccello fantasma” non viene solo dalla sua incredibile elusività, ma è anche come lo descrivevano alcuni racconti orali delle tribù aborigene che abitano l’Australia.

Rimane comunque un animale molto sfuggente: è un uccello notturno, che vive a terra e si rifugia tra i fili d’erba secca e appuntita delle regioni più isolate e impervie dell’Australia. Spesso anche a più di 1500 chilometri dalla città più vicina.

Prima degli ultimi avvistamenti, tutto quello che si sapeva del pappagallo notturno risaliva ai diari di ornitologi dilettanti e al piccolo numero di esemplari presente nei musei. Ma gli avvistamenti si contano sulle dita di una mano: la prima nel 1845, poi quella ufficiale nel 1861 e altre nei secoli successivi. Nel 2012, lo Smithsonian Magazine ha messo il pappagallo notturno in cima alla sua lista degli uccelli più misteriosi.

Le ultime scoperte dicono che sono animali estremamente rumorosi, in particolare subito dopo il tramonto, quando cercano cibo e acqua, e poco prima dell’alba.

I nuovi avvistamenti del pappagallo notturno

Gli avvistamenti sono a opera del naturalista John Young, in un angolo remotissimo dell’Australia. “È stato come se avessimo trovato Elvis a lavorare in un fast food in periferia” ha detto Sean Dooley, di Bird Life Australia.

Gli avvistamenti sono stati fatti in una cattle station, cioè in una grande fattoria specializzata nell’allevamento di bestiame, nel Queensland.

La scoperta risale al 2013, ed è stata un una tantum. Da allora, eserciti di ranger locali e di scienziati hanno esplorato le zone più impervie dell’Australia: e negli ultimi mesi la ricerca di nuovi esemplari di pappagallo notturno ha finalmente portato ai risultati sperati. Con l’obiettivo, ora più probabile, di riuscire a salvare la specie.

Il primo passo in avanti significativo è stato fatto nel 2015, quando un gruppo di scienziati ha trovato una colonia di pappagalli notturni vicino al luogo dell’avvistamento di John Young. Sono riusciti ad attaccare un piccolo gps alla zampa di uno di questi esemplari: la batteria è durata 11 minuti, ma è stato sufficiente.

Ha rivelato che l’habitat principale dei pappagalli notturni nel Queensland consisteva in aree di erba graminacea dura, che si chiama triodia, vicina a fonti d’acqua e pianure alluvionali ricche di semi.

Una nuova colonia è stata scoperta nel 2017 da un membro di una tribù aborigena nell’area santuario di Ngururrpa, e da lì la popolazione di pappagalli notturni è aumentata in modo impressionante. Oggi ci sono 14 “famiglie” di pappagalli notturni nell’Australia occidentale.

Negli ultimi mesi, gli avvistamenti sono aumentati in modo ancora più drastico. A prendersi cura delle popolazioni ci sono gli scienziati, ma anche i ranger e le tribù aborigene. Le speranze di salvare la specie sono oggi più forti che mai, ma il rischio di estinzione è comunque dietro l’angolo: gli esemplari sono pochi e i loro predatori, il cambiamento climatico e un habitat sempre più a rischio non aiutano.

Libero Annunci

Libero Shopping