SCIENZA

Cosa sappiamo della spirale di comete che avvolge il nostro Sistema Solare

Cos'è la spirale che avvolge il Sistema Solare? Ecco una teoria affascinante che descrive un insieme di comete nella regione più esterna del nostro sistema

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Per quanto possa sembrare incredibile e improbabile, il nostro Sistema Solare è avvolto in una spirale. Un’immagine complessa da realizzare mentalmente ma, al tempo stesso, affascinante. Si tratta di miliardi di comete, per essere precisi, che popolano la Nube di Oort.

Quest’ultima non è esattamente a due passi da noi, evitando la terminologia scientifica. Per poterla osservare e studiare, infatti, occorrerebbe rivolgere lo sguardo dei telescopi spaziali verso la regione più esterna del nostro sistema planetario.

Una spirale intorno a noi

Le simulazioni parlano chiaro. Sono state completate attraverso il supercomputer Pleiadi della Nasa e indicano la presenza di una spirale che avvolge il Sistema Solare. I dati sono stati analizzati nello studio guidato da David Nesvorny, dell’Istituto di ricerca Southwest negli Stati Uniti.

Sappiamo con certezza che tutto ciò è reale? Non ancora e, di fatto, confermare questa ipotesi potrebbe rivelarsi molto complesso. Se prima abbiamo detto che occorrerebbe indirizzare i telescopi spaziali verso la regione più esterna del Sistema Solare, all’atto pratico ciò potrebbe non bastare. Il motivo è che le strumentazioni faticano a vedere comete tanto distanti.

La Nube di Oort è circa 1.000 volte più estesa rispetto alla distanza che intercorre tra Sole e Terra. Per quanto la nostra tecnologia abbia fatto passi enormi nel corso degli ultimi decenni, osservare oggetti “tanto piccoli” a tali distanze è una sfida decisamente ostica. Attualmente supera le capacità delle nostre strumentazioni.

Come osservare la Nube di Oort

Gli autori della ricerca sostengono che questa impossibilità d’analisi potrebbe essere risolta grazie al programma di osservazioni Legacy Survey of Space and Time. Un progetto della durata di 10 anni, che ruoterà intorno alle capacità del grande telescopio Vera Rubin.

L’analisi della spirale non è un obiettivo cardine, anzi. Si mira infatti a studiare la radiazione cosmica di fondo. Il programma potrebbe però cogliere dei passaggi di comete più lontane. Ciò aiuterebbe in maniera indiretta a generare una mappa utile per confermare o meno la loro disposizione a spirale.

La simulazione

Abbiamo iniziato questo articolo parlando di colpo di una spirale che avvolge il nostro Sistema Solare. È giusto però spiegare a cosa facciamo riferimento. Scendiamo nel dettaglio, spiegando come le spirali risultino essere tra le forme più popolari nell’universo. Ne abbiamo numerosi esempi. I più eclatanti sono le galassie, come la nostra Via Lattea.

Ciò che la simulazione ha ottenuto è stata la ricostruzione della nascita del Sistema Solare, così come la sua evoluzione nell’arco di più di 4 miliardi di anni. Tutto ciò ha condotto alla “scoperta” della struttura a spirale che avvolge il tutto, composta di comete. Occorrerà attendere per ottenere una conferma o una totale smentita di tali supposizioni. Gli autori dello studio sono però certi del risultato raggiunto. Sostengono inoltre che ciò accada perché alcune comete, al netto delle tantissime distribuite in maniera casuale, si ritrovino in “zone di equilibrio”, disposte come i bracci di una spirale.

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