Una galassia a spirale apparentemente tranquilla nasconde qualcosa di "catastrofico"
La galassia a spirale IC 758 ha ospitato la supernova SN 1999bg, che è esplosa violentemente: cosa ci dice sull'Universo questa scoperta?

Tra i tanti oggetti celesti che popolano l’Universo, pochi riescono a ingannare l’occhio umano quanto una galassia a spirale che ha ospitato una supernova. All’apparenza placide e armoniose, queste enormi strutture cosmiche possono celare un passato turbolento e persino “catastrofico”. È il caso della galassia IC 758, situata a circa 60 milioni di anni luce dalla Terra, nella costellazione dell’Orsa Maggiore. Recenti osservazioni del Telescopio Spaziale Hubble hanno riportato l’attenzione sul corpo celeste, apparentemente innocuo, che invece è stato teatro di un’esplosione stellare di proporzioni gigantesche: quella della supernova SN 1999bg.
Un’immagine serena, un passato esplosivo
Nel 2023, il celebre Telescopio Spaziale Hubble ha catturato una straordinaria immagine di IC 758. I suoi bracci a spirale, dipinti di un azzurro tenue, si avvolgono con grazia attorno a un nucleo sfocato e attraversato da una struttura a barra. Tutto, nell’aspetto della galassia, comunica quiete e stabilità. Eppure, questo scenario pacifico è stato teatro, nel 1999, di una potente esplosione: quella della supernova SN 1999bg, che ha segnato il drammatico collasso di una stella molto più massiccia del Sole.
Eventi cosmici del genere, sebbene rari, sono fondamentali per comprendere l’evoluzione stellare e la dinamica delle galassie. La loro potenza è tale da influenzare sia la stella che esplode, sia l’intero spazio interstellare circostante.
Quanto era massiccia la stella esplosa?
Gli astronomi non sono ancora in grado di determinare con precisione la massa della stella che ha originato SN 1999bg. Tuttavia, grazie alle nuove osservazioni, i ricercatori stanno studiando le stelle vicine per cercare di stimare la massa della progenitrice. Analizzando il comportamento delle stelle nella zona della supernova, è possibile raccogliere indizi preziosi su quanto fosse grande l’astro prima di esplodere.
Inoltre, i dati di Hubble potrebbero rivelare se la stella esplosa fosse parte di un sistema binario, ovvero se avesse una stella compagna. In tal caso, si aprirebbe un nuovo scenario interpretativo, utile per comprendere meglio il destino delle stelle massicce in coppia.
La supernova: morte e rinascita nel cosmo
Una supernova non rappresenta solo la fine di una stella. È anche l’inizio di una nuova fase nell’evoluzione galattica. Quando una stella collassa, il suo nucleo si comprime e gli strati esterni si espandono violentemente nello spazio, mescolandosi con il gas e la polvere interstellari. Questo fenomeno può avere due effetti opposti: o impedire la nascita di nuove stelle attraverso il riscaldamento e la dispersione delle nubi di gas, oppure favorirla, comprimendole e innescando nuovi cicli di formazione stellare.
In ogni caso, il materiale espulso dalla supernova arricchisce lo spazio interstellare di elementi pesanti, come ferro, calcio e oro, formati nel cuore della stella morente. È proprio da questi elementi che si formeranno, in futuro, nuove stelle, pianeti e forse, in qualche remoto angolo del cosmo, forme di vita.
Il ciclo della vita cosmica
IC 758, quindi, è molto più di una semplice galassia a spirale. È un laboratorio naturale che permette agli studiosi di osservare da vicino le forze più potenti e affascinanti del cosmo. La supernova SN 1999bg è solo un frammento di una storia più grande, quella dell’Universo che si rigenera, trasformando la morte di una stella in materia prima per nuove creazioni.
Grazie al contributo del Telescopio Spaziale Hubble e al continuo lavoro degli astronomi, possiamo raccontare questa storia, fatta di energia, trasformazione e rinascita, con l’ausilio della scienza e della meraviglia.