SCIENZA

Stelle in fuga dalla Via Lattea, potrebbe esserci un buco nero mai rivelato prima

Stelle "in fuga" dalla Via Lattea: per gli astronomi il fenomeno potrebbe indicare la presenza di un buco nero mai rivelato prima nella Grande Nube di Magellano

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Fonte: 123RF

Negli ultimi anni, un fenomeno curioso ha catturato l’attenzione degli astronomi: quello delle stelle in fuga dalla Via Lattea. Come ogni evento celeste particolare, è diventato subito oggetto di studio: cosa sembra rivelare, quindi, tale “anomalia”? Le ipotesi.

Le teorie sul fenomeno delle stelle in fuga dalla Via Lattea

Le stelle che appaiono come in fuga dalla Via Lattea viaggiano a velocità straordinariamente elevate e potrebbero rivelare un segreto finora sconosciuto, suggerendo la presenza di un buco nero supermassiccio nel vicino gruppo di galassie della Grande Nube di Magellano. Un team di ricercatori dell’Harvard Center for Astrophysics ha recentemente messo in luce questa affascinante possibilità, proponendo che la Grande Nube di Magellano ospiti un enorme buco nero, con una massa che potrebbe essere centinaia di migliaia di volte quella del Sole.

Fino ad oggi, la teoria più accreditata sull’evoluzione galattica affermava che solo le galassie di dimensioni maggiori, come la Via Lattea, potessero ospitare buchi neri supermassicci. In effetti, le osservazioni finora non avevano mai suggerito la presenza di un oggetto così massivo nella piccola galassia della Grande Nube di Magellano. L’analisi di raggi X provenienti da piccoli gruppi stellari, come appunto la Grande Nube di Magellano, non aveva rivelato segnali tipici di attività di un buco nero. Tuttavia, quando gli astronomi hanno cominciato a osservare le stelle ad altissima velocità, si sono trovati di fronte a una nuova questione.

Le stelle iperveloci, che viaggiano fino a dieci volte più rapidamente delle stelle normali, hanno dato vita a numerosi interrogativi. Questi corpi possiedono un dinamismo tale da permettere loro di essere espulse dalle galassie di origine. Il fenomeno è stato interpretato come il risultato di una gigantesca interazione gravitazionale, detta “meccanismo di Hills“, in cui due stelle di un sistema binario vengono catturate da un buco nero. Una delle due stelle finisce per essere risucchiata nel buco nero, mentre l’altra viene catapultata via a velocità straordinarie.

Nel caso della Via Lattea, gli astronomi hanno individuato numerose stelle iperveloci, probabilmente accelerate dal buco nero supermassiccio situato al centro della nostra galassia, noto come Sagittario A*. Tuttavia, almeno 21 di queste stelle sembrano provenire da un altro luogo, e non sono riconducibili all’attività di Sagittario A*. Ciò ha condotto il team di ricerca a considerare la possibilità che esse siano state espulse dalla Grande Nube di Magellano, una galassia vicina, ma di dimensioni molto più piccole della nostra.

Un buco nero nella Nuvola di Magellano Grande

Le simulazioni del team indicano che la Grande Nube di Magellano possa ospitare un buco nero supermassiccio, con una massa compresa tra 251.000 e 1 milione di volte quella del Sole, e con una massa media stimata di circa 600.000 masse solari. Questa scoperta, ancora preliminare e in attesa di conferma, rappresenterebbe una delle prime prove concrete della presenza di un oggetto del genere in una galassia nana. I dati utilizzati per la ricerca provengono dalla missione Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea, che ha come obiettivo la mappatura del movimento di milioni di stelle.

Naturalmente, esistono altre spiegazioni per il fenomeno delle stelle iperveloci, come l’esplosione di una supernova o altri meccanismi energetici in grado di espellere le stelle. Tuttavia, i ricercatori escludono che questa possa essere la causa per le stelle provenienti dalla Grande Nube di Magellano, poiché non sembrano esserci tracce di eventi esplosivi di questo tipo nella galassia.

La Grande Nube di Magellano è una galassia di forma irregolare che orbita intorno alla Via Lattea, a circa 163.000 anni luce dalla Terra. Con un diametro di circa 14.000 anni luce, è uno degli oggetti più affascinanti del nostro vicinato cosmico.

Gli astronomi prevedono che, tra circa 2,4 miliardi di anni, la Via Lattea e la Grande Nube di Magellano si fonderanno in una galassia più grande, insieme ad altre strutture, come la galassia di Andromeda. Nonostante la portata di questa fusione, gli esperti ritengono che il processo sarà lento e non avrà conseguenze catastrofiche per i pianeti.

In conclusione, la possibilità che un buco nero supermassiccio risieda nella Grande Nube di Magellano potrebbe rappresentare una delle scoperte più sorprendenti dell’astronomia contemporanea, riscrivendo le nostre conoscenze sull’evoluzione delle galassie e sui misteri che popolano l’Universo.

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