Il telescopio spaziale Hubble mostra i dettagli di una "fabbrica" di stelle all'interno di una nebulosa
Lunghezze d'onda infrarosse, ottiche e ultraviolette: grazie a Hubble possiamo vedere i dettagli di una suggestiva "fabbrica" di stelle
In uno spazio remoto del cielo australe, a circa 200.000 anni luce dalla Terra, si nasconde una vera e propria fabbrica di stelle. È l’ammasso NGC 346, immerso nella nebulosa N66, all’interno della Piccola Nube di Magellano: un suggestivo laboratorio cosmico dove la materia si tramuta in corpi celesti destinati a brillare per lungo, lunghissimo tempo. È proprio in questo angolo del cosmo che Hubble ha più volte puntato gli occhi, raccogliendo un numero sempre maggiore di informazioni.
Ora, in occasione delle celebrazioni per il 35° anniversario del telescopio spaziale, l’Agenzia spaziale europea (ESA) ha deciso di condividere una nuova serie di immagini che rielaborano tutti i dati collezionati fino ad adesso e li rivisitano con nuove tecniche di elaborazione, per restituire con straordinaria chiarezza ogni piccolo dettaglio di quello che è uno dei più vivaci cantieri stellari osservabili finora.
La fabbrica di stelle
Per chi non lo sapesse, infatti, NGC 346 si distingue come una delle regioni di formazione stellare più dinamiche presenti nelle galassie vicine alla Via Lattea. Situata, come abbiamo già detto, nella Piccola Nube di Magellano, la regione ospita oltre 2.500 stelle neonate e le più massicce tra queste modellano l’ambiente con i loro venti stellari e la radiazione ultravioletta.
Le osservazioni di Hubble, effettuate nel corso di 11 anni, hanno permesso agli astronomi di tracciare i movimenti dei corpi celesti e di scoprire che molte di queste stelle mostrano un moto a spirale verso il centro dell’ammasso, suggerendo l’esistenza di un flusso di gas esterno che alimenta la formazione stellare nel cuore della nube turbolenta. Oggi, uno degli scatti rilasciati dall’ESA, ci offre uno sguardo senza precedenti su ciò che accade.
Lo scatto di Hubble e i suoi significati
L’immagine catturata da Hubble è il risultato della combinazione di osservazioni in infrarosso, ottico e ultravioletto, per questo offre una visione dettagliata di questa “fabbrica” di stelle. Certo, è innegabile che riveli una scena di straordinaria bellezza: sottili veli di gas azzurro pallido si intrecciano con nubi più dense e rosate, mentre archi di polvere rossastra si curvano attorno all’ammasso stellare. Le stelle blu brillanti al centro illuminano la nebulosa, mentre sullo sfondo si intravedono numerose stelle arancioni.
I colori presenti nell’immagine, però, non sono solo esteticamente affascinanti, ma portano con loro informazioni preziose. Le tonalità blu indicano la presenza di stelle calde e massicce, mentre il rosa brillante e il rosso indicano la presenza di idrogeno ionizzato, segno di una regione H II attiva, dove la radiazione ultravioletta delle giovani stelle ionizza il gas circostante.
Le aree più scure, marroni o nere, sono dense nubi di polvere che assorbono la luce, nascondendo alla vista le stelle in formazione al loro interno. Ogni tonalità aiuta gli astronomi a comprendere meglio i processi di formazione stellare: analizzando la distribuzione e i colori delle stelle e delle nebulose, gli scienziati possono dedurre la composizione chimica, la temperatura e l’età delle diverse componenti dell’ammasso, approfondendo la conoscenza sull’evoluzione delle galassie.
Nursery stellari ed esplosioni di luci
NGC 346 non è l’unica regione dell’universo dove nascono nuove stelle, ma la sua osservazione è fondamentale per comprendere meglio tutte quelle caratterizzate da nubi molecolari giganti, dove la gravità e le onde d’urto, spesso causate da esplosioni di supernove, innescano il collasso del gas e la nascita di nuove stelle. Le osservazioni di questa “fabbrica” permettono di arricchire la nostra comprensione dell’universo e ci avvicinano anche alle origini del nostro Sistema Solare.
Le stesse forze che oggi plasmano stelle nell’area immortalata da Hubble potrebbero aver agito miliardi di anni fa, dando vita al Sole e ai pianeti che orbitano attorno a lui: ogni nuova scoperta ci offre un frammento in più del grande puzzle cosmico, illuminando il cammino della conoscenza umana attraverso le stelle.