Su un'isola indonesiana vivono uomini simili a hobbit: la verità
Nel 2004 erano state trovate ossa di Homo floresiensis, un ominide simile a un hobbit: secondo una nuova teoria però questa specie potrebbe essere ancora viva
Menti geniali e grandi autori hanno creato mondi e universi in cui tutti, da bambini o da adulti, abbiamo sognato di vivere. Spesso queste ambientazioni hanno un’origine reale, prendono spunto da fatti davvero accaduti: per Hogwarts e i suoi studenti nel mondo di Harry Potter, per esempio, l’autrice JR Rowling si è ispirata alle tradizioni dell’università di Porto, in Portogallo.
Per altri mondi, queste somiglianze sono più difficili tra trovare. Eppure esistono, anche se probabilmente l’autore non ne era a conoscenza: è il caso della tribù indonesiana che ricorda moltissimo gli hobbit di JRR Tolkien.
Gli hobbit in Indonesia
Ce li ricordiamo tutti, dalle scene iniziali della Compagnia dell’Anello, il primo libro (e film) della trilogia del Signore degli Anelli: bassi, corpulenti, con una chioma di capelli ricci e grossi piedi pelosi, dediti al fumo, al buon cibo e alla vita semplice.
Personaggi inventati, giusto? Sembra di no: quasi vent’anni fa le ossa di una specie umanoide simile agli Hobbit sono state trovate sull’isola indonesiana di Flores – e secondo le analisi di un ricercatore, le ossa potrebbero essere solo il punto di partenza.
I primi ritrovamenti di quello che poi venne chiamato Homo floresiensis risalgono al 2004, e sono state fatte dal famoso antropologo Mike Morwood: una scoperta che ha scosso il mondo scientifico, l’equivalente di trovare un alieno proveniente dallo spazio. I ritrovamenti risalgono al periodo del Pleistocene. Recentemente, ricercatori e scienziati hanno trovato altri fossili che hanno rivoluzionato la storia dell’evoluzione umana: quello dell’antropologia è uno degli ambiti scientifici più interessanti e vivaci.
Una tribù ben nascosta
Lo ha scritto l’etnobiologo in pensione Gregory Forth in un saggio per la rivista scientifica The Scientist: gli Homo floresiensis potrebbero essere ancora vivi e vegeti nelle foreste dell’isola.
Il mondo scientifico era convinto che la specie umanoide fosse estinta. Ma, come spiega Forth in un libro di prossima pubblicazione che si intitolerà “Between Ape and Human” (“Tra la scimmia e l’uomo” in italiano), una tribù locale dell’isola di Flores, chiamata Lio, ha descritto incontri con una creatura minuta che Forth crede possa essere la stessa di Homo floresiensis.
Forth ha lavorato molto su questa teoria: la tribù Lio ha raccontato una trentina di avvistamenti, e l’etnobiologo in pensione ha parlato con tutte le persone che dicono di aver avuto un incontro con la specie minuta. Per avere la descrizione precisa dei dettagli e dei tratti fisiologici di questa presunta specie umanoide dovremo aspettare l’uscita del libro, ma Forth ha anticipato che il popolo Lio descrive l’aspetto dell’ominide come qualcosa di “non del tutto umano”: un dettaglio che è “problematico e inquietante” per questo gruppo indigeno.
Certo, non abbiamo la certezza che quello che racconta Gregory Forth sia vero, ed è possibile che gli avvistamenti siano di una qualche specie di scimmia, o frutto di suggestione: ma è sicuramente materiale su cui vale la pena investigare. Anche perché non è la prima volta che nuove teorie e tecnologie permettono di dare risposte rivoluzionarie alla storia dell’uomo: è il caso di queste impronte di ominide, rimaste ignote dal 1976 a oggi.