SCIENZA

Le temperature stanno calando in un posto in cui non dovrebbero

Nel nucleo terrestre un minerale conduce il calore a una velocità maggiore del previsto: nel posto sbagliato sulla Terra stanno calando le temperature

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Lo sappiamo, le temperature sono in aumento ovunque. Rispetto al periodo 1850-1900, le temperature medie sono aumentate di 1,1 gradi. La comunità scientifica ha due certezze: è colpa dell’azione dell’uomo, e l’aumento della temperatura va mantenuto sotto a 1,5 gradi se vogliamo continuare a vivere, respirare e nutrirci in modo sano.

C’è però un posto sulla Terra dove le temperature stanno diminuendo, ed è quello in cui non dovrebbe succedere: il nucleo terrestre.

Le temperature della Terra

Il nostro pianeta è diviso in strati: dal più esterno al più interno c’è la crosta, il mantello, il nucleo esterno e quello interno. Ci sarebbe anche uno strato misterioso extra, su cui gli scienziati stanno indagando.

I vari strati hanno temperature diverse tra di loro, e queste temperature cambiano in modo indipendente rispetto a quelle degli strati vicini. C’è stato un periodo in cui la crosta si è raffreddata – pensiamo alle ere glaciali – ed epoche come quella odierna in cui invece si sta scaldando.

L’eccezione è il nucleo interno, che ha subìto un andamento lineare delle sue temperature. In particolare, una diminuzione costante da quando si è formato, 4.5 miliardi di anni fa.

Ed è un processo perfettamente normale e naturale, che succede a tutti i corpi celesti che hanno un nucleo – stelle comprese, che si spengono in maniera distruttiva. Quando il nucleo della Terra si spegnerà definitivamente e diventerà inerte, il nostro pianeta non avrà più un campo magnetico, le attività geologiche finiranno e la Terra diventerà un gigantesco sasso inerte, come pensiamo possa essere Marte – anche se la teoria che Marte è morto e inerte potrebbe essere smentita.

Il problema è che questo raffreddamento sta avvenendo a una velocità molto maggiore rispetto a quella prevista.

Il raffreddamento del nucleo

La colpa di questo fenomeno potrebbe essere in un minerale, che si trova al confine tra due strati della Terra: il nucleo esterno, fatto di ferro e nichel, e la parte più interna del mantello, che è fatto di fluido fuso. Questo materiale limite si chiama bridgmanite,  ed è un conduttore di calore.

Proprio questo suo ruolo di conduttore è quello che sta velocizzando il raffreddamento del nucleo. Infatti la velocità con cui trasmette il calore influenza la velocità con cui il calore passa dal nucleo al mantello, raffreddando il primo e scaldando il secondo.

Un processo studiato al Politecnico Federale di Zurigo, in Svizzera, da un team di scienziati guidato dal fisico Motohiko Murakami. Hanno condotto una serie di esperimenti con un laser su un cristallo di questo materiale, la bridgmanite, scoprendo che ha una conduttività termica di 1,5 volte più elevata di quello che si pensava, e che quindi è necessario ripensare a tutto il processo di raffreddamento e alla velocità a cui va avanti. Anche perché raffreddandosi la bridgmanite diventa un altro materiale, la post-perovskite, che ha una conduttività termica ancora più elevata.

Niente di cui preoccuparsi, comunque, nell’immediato: non abbiamo tempi certi, ma si parla di miliardi di anni. Per saperne di più servono più dati sui movimenti di minerali tra strati della Terra e sul decadimento degli elementi radioattivi.

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