SCIENZA

Terremoti, il nuovo satellite cinese per monitorare le scosse

L'ex impero celeste ha inviato in orbita l'ennesimo satellite, stavolta per tenere sotto controllo le scosse sismiche

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Fonte: 123RF

Secondo lo scrittore Enno Flaiano, capire la Cina non è soltanto impossibile ma anche inutile. In realtà, cercare di comprendere i progressi che la nazione asiatica sta facendo in campo spaziale è interessante. L’ultima conferma si è avuta in questi giorni, con Pechino che ha ufficializzato l’ennesimo lancio di uno dei propri satelliti “speciali” in orbita. Stavolta, la tecnologia ha a che fare con i terremoti, un collegamento che potrebbe sembrare forzato. In realtà non è la prima volta che l’ex impero celeste si cimenta con invii spaziali del genere e uno dei suoi interessi principali è proprio la geologia. Il decollo è avvenuto con successo.

Si sta parlando del satellite mandato in orbita tramite il razzo Lunga Marcia-4C. Lo Jiuquan Satellite Launch Center, nella parte nord-occidentale del paese, ha fatto da sfondo a quello che è diventato un evento di routine. La tecnologia è stata ribattezzata L-Sar 01A e il suo compito peculiare è quello di tenere sotto costante monitoraggio l’ambiente, terremoti in primis. Le scosse non sono, però, l’unico campo di interesse, visto che il satellite cinese tornerà molto utile per prevenire altri fenomeni geologici, come ad esempio le frane. L’altitudine raggiunta non dovrebbe superare i 600 chilometri, stando a quanto riferito da Pechino.

Caratteristiche molto sofisticate

I satelliti anti-terremoti sono dotati di radar speciali, vale a dire quelli con “apertura sintetica” e che sono noti anche come Sar (da qui il nome della tecnologia asiatica). Come sottolineato dalla CNSA (China National Space Administration), la copertura è molto ampia, senza dimenticare la risoluzione spaziale, tra le più elevate in assoluto. Tra l’altro, il progetto L-Sar è stato pensato per evitare che la Cina dipenda eccessivamente dalle nazioni straniere in alcuni settori, come appunto la geologia. A fare compagnia al primo satellite, ce ne sarà un secondo (L-Sar 01B) che verrà inviato in orbita entro la fine del prossimo mese di febbraio.

Il terremoto cinese più disastroso

I terremoti sono una delle principali preoccupazioni di Pechino. La Cina è uno dei paesi maggiormente a rischio se si ragiona dal punto di vista sismico. La densità molto alta di popolazione ha fatto sì che nei secoli scorsi ogni scossa diventasse devastante, causando numeri di vittime a dir poco impressionanti. Di recente, il terremoto peggiore è stato senza dubbio quello del 12 maggio 2008, per la precisione nel Sichuan. Ci sono state 70mila vittime, quasi 20mila dispersi e poco meno di 5 milioni di persone senza casa. La scossa di magnitudo 7.9 ha letteralmente sconvolto il territorio e l’ex impero celeste non vuole più rimanere a guardare.

Oltre ai satelliti, il monitoraggio dei terremoti passa anche dalla fibra ottica. I ricercatori della Innovation Academy for Precision Measurement Science and Technology, infatti, si sono resi conto di come il rischio possa essere in parte calcolato grazie alla fibra di telecomunicazione. I vantaggi sarebbero anche di tipo economico. Si tratta di una tecnologia che permette di captare l’allungamento oppure la compressione dei cavi durante le scosse, trasformando in pratica ogni informazione in un segnale sismico. I passi da compiere in questo senso sono ancora tanti, ma Pechino sembra essere sulla buona strada.

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