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600 in una settimana: cosa sappiamo delle scosse di terremoto a Santorini

Oltre 600 scosse di terremoto sono state registrate a Santorini in una settimana: le possibili cause del fenomeno legato a un'area vulcanica come l'Egeo

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600 scosse in una settimana Fonte foto: Foto Ansa

Si sono registrate oltre 600 scosse in una settimana nella celebre isola di Santorini, anche più forti di magnitudo 4.

Si tratta di un’intensa e prolungata sequenza sismica che desta sempre più preoccupazione: cosa sta succedendo nell’Egeo?

Santorini: 600 scosse in una settimana

Santorini, l’isola incastonata nel Mar Egeo e famosa per la sua storia vulcanica, sta vivendo giorni d’intensa attività sismica. In meno di una settimana, oltre 600 scosse hanno fatto tremare il sottosuolo, con un picco preoccupante di quasi 20 eventi superiori a magnitudo 4 nelle ultime 24 ore. Una sequenza sismica così fitta e prolungata solleva interrogativi sulla natura di questo fenomeno e sulle possibili conseguenze.

L’epicentro della maggior parte delle scosse si colloca nei pressi del fianco nord-orientale del vulcano sottomarino Kolumbo, situato a circa 8 chilometri dalla costa di Santorini. Questo vulcano, parte di un vasto sistema geologico attivo, è noto per le sue eruzioni esplosive, la più devastante delle quali si verificò nel 1650, con effetti significativi su tutta la regione.

Nonostante la posizione strategica dello sciame sismico, le analisi condotte dai centri di monitoraggio non indicano un aumento dell’attività magmatica. Gli esperti, dunque, ritengono che la causa di questi terremoti sia prevalentemente tettonica, attribuibile ai movimenti delle faglie che attraversano l’area.

La regione ellenica è caratterizzata da un’articolata interazione tra processi vulcanici e tettonici. La placca africana si sta lentamente infilando sotto quella euroasiatica, generando forti tensioni che vengono rilasciate in forma di terremoti.

Tra le strutture tettoniche più rilevanti della zona vi è la faglia di Amorgos, responsabile di uno dei terremoti più forti mai registrati nella regione nel 1956, con una magnitudo superiore a 7. Sebbene questa faglia rappresenti la principale sorgente sismica dell’area, non è l’unica a poter dare origine a eventi significativi, e altre linee di frattura meno note potrebbero essere coinvolte in questa nuova sequenza di scosse.

La causa dello sciame sismico

La difficoltà nel comprendere esattamente la causa dello sciame sismico è dovuta alla natura intricata del sottosuolo dell’Egeo. L’alternanza di sistemi vulcanici e faglie rende complicato distinguere l’origine dei terremoti e, di conseguenza, formulare previsioni affidabili sull’evoluzione della situazione. Tuttavia, gli scienziati continuano a monitorare attentamente i dati sismologici e geofisici per rilevare eventuali segnali di cambiamento che possano suggerire l’attivazione di processi più critici, come una risalita di magma o un aumento della pressione nelle camere magmatiche sotterranee.

Nonostante l’intensità dello sciame sismico, al momento non sono state registrate variazioni significative nei parametri che potrebbero indicare un’imminente eruzione. Tuttavia, le autorità greche e gli istituti geologici mantengono alta la vigilanza e raccomandano alla popolazione di seguire le direttive di sicurezza in caso di scosse più forti. La protezione civile sta monitorando la situazione in tempo reale e resta pronta a intervenire qualora fosse necessario.

Gli eventi sismici che stanno interessando Santorini ricordano quanto sia morfologicamente dinamico il nostro pianeta. Le forze geologiche che plasmano la Terra operano su scale temporali spesso imprevedibili, e l’arcipelago delle Cicladi ne è una delle testimonianze più affascinanti e al tempo stesso inquietanti.

In attesa di ulteriori aggiornamenti, gli occhi della comunità scientifica restano puntati su Santorini e sul Kolumbo, in un costante tentativo di decifrare i segnali della Terra e prevedere il futuro di questa straordinaria regione.

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