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Tim Berners-Lee, l'inventore del World Wide Web

Quasi nessuno sa dove, come e perché è nato il web. E dire che l’inventore del World Wide Web ha appena vinto il Nobel per l’Informatica

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Quando si parla di CERN (l’organizzazione europea per la ricerca nucleare) ai più vengono in mente esperimenti di fisica, l’acceleratore di particelle più grande al mondo e la scoperta del Bosone di Higgs. In verità, l’invenzione del CERN che più di ogni altra ha cambiato la nostra vita ha poco a che fare con la fisica nucleare.

Pochi sanno, infatti, che l’inventore del World Wide Web è Tim Berners-Lee, fisico di origine britannica che ha lavorato al CERN di Ginevra a cavallo tra gli Anni ’80 e gli Anni ’90 dello scorso secolo. Grande appassionato di informatica sin dalla più giovane età, lo scienziato ha favorito la nascita del World Wide Web grazie a diversi progetti nati con lo scopo di mettere a sistema tutti i progetti di ricerca scientifica su cui lavorava lui e i suoi colleghi. Il World Wide Web, insomma, nasce come una sorta di catalogo interattivo di progetti scientifici per poi evolvere nello “zibaldone digitale” che utilizziamo quotidianamente.

World Wide Web, significato e struttura

La traduzione di World Wide Web (almeno nella sua forma letterale) è “ragnatela di grandezza mondiale” e aiuta, anche se parzialmente, a rendere l’idea di cosa sia il web. Si tratta, di fatto, di una collezione di contenuti (sia testuali, sia multimediali) chiamati ipertesti e collegati tra loro grazie a link e accessibili sfruttando le infrastrutture comunicative di Internet. Una sorta di ragnatela digitale, per l’appunto, che mette in collegamento testi, immagini e video più disparati, caricati da ogni parte del globo. Il cuore pulsante del web, anche oggi, sono dunque i link, che consentono agli internauti di spostarsi da un ipertesto all’altro in una frazione di secondo.

L’inventore del World Wide Web

Il merito, come detto, è di Tim Berners-Lee, che sul finire degli Anni ’80 ha ideato e realizzato sia i protocolli comunicativi (http su tutti) che consentono agli utenti di navigare da una pagina web all’altra, sia il linguaggio informatico (html il primo in assoluto) necessario per creare quelle stesse pagine. Invenzioni che gli sono valse l’assegnazione dell’AM Turing Award 2017, considerato da tutti come il Premio Nobel per l’Informatica.

Il futuro del World Wide Web

Nato come evoluzione del software ENQUIRE, il World Wide Web odierno è irriconoscibile o quasi se paragonato alla sua prima versione. I primi protocolli e i primi linguaggi hanno lasciato il passo a versioni più aggiornate e sicure. Migliorie che hanno reso il web maggiormente accessibile e maggiormente interattivo (il cosiddetto web 2.0), ma che hanno portato, secondo lo stesso Tim Berners-Lee, problemi tutt’altro che secondari.

Berners-Lee, che oggi dirige il World Wide Web Consortium (ente indipendente che si occupa dell’approvazione dei nuovi standard del web), spera in una piattaforma più aperta e più attenta alla privacy degli utenti. Una piattaforma, soprattutto, che combatta e argini il fenomeno delle fake news. Insomma, nella testa del suo inventore, il World Wide Web del futuro dovrà essere un luogo dove ognuno potrà decidere dove e come conservare le proprie informazioni e nel quale le false informazioni e le false notizie non saranno di casa.

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