SCIENZA

Sta succedendo qualcosa alla Torre Garisenda di Bologna. E non è un buon segno

La Torre di Garisenda di Bologna sta lanciando dei segnali allarmanti. Ecco cosa sta accadendo e cosa si sta facendo per evitare il peggio

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Uno dei simboli di Bologna è a rischio. Parliamo della Torre Garisenda, la più bassa delle due torri cittadine (l’altra è quella degli Asinelli, ndr). Preoccupano le sue condizioni, negli ultimi tempi risultate allarmanti. Il fatto che oscilli non è di per sé una novità, tutt’altro, ma sono stati registrati dei movimenti al di fuori del solito range, il che ha spinto l’amministrazione a intervenire d’urgenza.

Torre Garisenda a rischio

In breve tempo l’amministrazione della città di Bologna ha provveduto a recintare l’area della Torre Garisenda, deviando il traffico. Una precauzione fondamentale, in attesa di capire se le condizioni della struttura possano essere messe in sicurezza. Parliamo di uno dei grandi simboli cittadini, che osserva l’area dall’alto da più di 900 anni. La costruzione storica risale infatti all’anno 1100 circa, prendendo il nome da quello della famiglia che ne volle l’edificazione (i Garisendi, ndr). Alta 48 metri, circa la metà della sua vicina, la Torre degli Asinelli, che si erge per ben 97 metri d’altezza.

La chiusura del traffico non è stata dettata unicamente dal rischio di frammenti in caduta. Si è imposto un giro molto ampio delle vetture, al fine di evitare gli effetti delle vibrazioni generate dal traffico. Per precauzione è stata chiusa ai turisti anche la Torre degli Asinelli. Nessuno potrà avvicinarsi fino a venerdì, con i provvedimenti scattati nello scorso fine settimana. Il tutto in seguito a un incontro speciale con la sovrintendente ai beni culturali e la sottosegretaria alla cultura Lucia Borgonzoni.

Si procederà ai monitoraggi nei prossimi giorni, tenendo in considerazione l’elevato tasso di rischio. La torre rappresenta infatti la struttura in muratura più pendente d’Italia (la Torre di Pisa non è in mattoni, ndr), il che evidenzia l’elevato rischio che si sta correndo.

Problemi e soluzioni

Il fatto che la Torre Garisenda abbia dei seri problemi non rappresenta una novità. La sua pendenza è storica e dipenda da un antico cedimento del terreno di fondazione. Ciò ne causò un netto abbassamento, raggiungendo quota 48 metri dagli originari 60. Una differenza non dovuta alla pendenza in sé, bensì a un “taglio” reso necessario dal rischio crollo. Venne dunque decapitata di 12 metri. Fosse stato per il comune di Bologna, al tempo si sarebbe provveduto alla demolizione, ma non c’erano fondi per acquistare la proprietà dei Garisendi.

Nel 2018 è stato creato un comunicato tecnico scientifico per monitorare la stabilità di questa struttura, rinforzata con cinture in acciaio ad alta resistenza nel 2020. Si è inoltre proceduto all’installazione di tiranti metallici in acciaio inox, così da consolidare la struttura delle pareti perimetrali. A ciò si aggiungono dei sensori in grado di fotografare lo stato strutturale ogni secondo. Nel corso degli ultimi mesi, però, le segnalazioni di questi ultimi sono aumentate. Vibrazioni e oscillazioni anomale si sono susseguite con frequenza, fino a giungere alla situazione di estremo pericolo attuale. Una situazione del genere potrebbe portare al distacco di alcune componenti e, nel peggiore dei casi, al definitivo collasso dell’edificio.

Allo stato attuale, però, questa prospettiva pare decisamente lontana. I prossimi interventi di manutenzione dureranno fino a venerdì 27 ottobre, nella speranza che ciò possa bastare a far tirare un sospiro di sollievo per un po’ di tempo. È possibile che vengano stabiliti degli interventi di stabilizzazione limitati, come l’iniezione di materiale consolidante o addirittura di pali. Richiesti da Borgonzoni 5 milioni di euro dei fondi del Pnrr per gestire la messa in sicurezza.

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