SCIENZA

Trovato un antico continente perduto: è una scoperta sensazionale

L'antico continente di Argolandia è rimasto perduto per milioni di anni, ma oggi finalmente gli scienziati lo hanno trovato, dopo uno studio certosino: ecco dove è situato.

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Fonte: 123RF

Milioni di anni fa, la Terra era ben diversa da come la conosciamo oggi. Probabilmente tutti hanno sentito parlare di Pangea, l’enorme massa continentale circondata da un unico oceano: dalla sua divisione sono nati tutti gli odierni i continenti, ma nel corso dei millenni ci sono stati altri “piccoli” cambiamenti. Ad esempio, ormai da tempo gli scienziati erano alla ricerca di Argolandia, un microcontinente andato perduto in un lontanissimo passato. Finalmente, dopo anni di studi, lo hanno trovato.

Argolandia, il continente perduto

Quasi come Atlantide, la leggendaria città perduta tra le acque: anche Argolandia ha sempre rappresentato un mistero per gli scienziati, che ormai da tempo sono a conoscenza della sua passata esistenza. Trovarne qualche traccia, però, è stato davvero difficile. Ma facciamo un passo indietro. Studiando le coste australiane e i fondali marini circostanti, alcuni esperti hanno ipotizzato che, circa 155 milioni di anni fa, dal continente si sia staccato un pezzo di terra lungo 5.000 km, il quale è poi andato alla deriva.

L’unica prova di quanto avvenuto è il “vuoto” che questo microcontinente ha lasciato dietro di sé: si tratta di un bacino ben nascosto nelle profondità oceaniche, chiamato Piana Abissale di Argo. Da qui il nome di Argolandia, con cui gli scienziati hanno deciso di chiamare il continente perduto. Analizzando la struttura del fondale oceanico, si è giunti alla conclusione che questo pezzo di terra si sia diretto verso nord-ovest, indicativamente dove oggi sono presenti le isole del Sudest asiatico, ma come trovarlo?

Nascosto al di sotto di questa regione, infatti, non c’è alcun continente. Tuttavia, qualcosa ha destato la curiosità degli esperti. Un team di geologi dell’Università di Utrecht ha seguito gli indizi, sino a ricostruire la misteriosa storia di Argolandia, ora raccontata in uno studio pubblicato su Gondwana Research. Ebbene, il continente perduto è semplicemente andato in frammenti, i quali sono celati al di sotto del livello del mare: “Se così non fosse, ci troveremmo davanti ad un grande problema scientifico” – ha affermato Douwe van Hinsberg, uno degli autori principali della ricerca.

La soluzione al mistero di Argolandia

La crosta terrestre può dividersi in due categorie: c’è la crosta continentale, spessa in alcuni punti fino a 80/90 km (in corrispondenza delle catene montuose) e la crosta oceanica, più sottile ma molto più densa. Ciò di cui sono fatti i continenti, dunque, può finire sotto il livello del mare e scomparire ai nostri occhi. È il caso di Argolandia, che sembrava semplicemente sparito senza lasciare alcuna traccia. Ricostruire ciò che è accaduto non è stato facile, perché gli esperti hanno dovuto – letteralmente – rimettere insieme tutte le tessere di un puzzle gigantesco.

“La situazione nel Sudest asiatico è molto diversa da luoghi come l’Africa e il Sud America, dove un continente si è diviso nettamente in due pezzi. Argolandia si è frantumato in tanti frammenti diversi” – ha spiegato Eldert Advokaat, coautore dello studio. Ciò che ha permesso di scrivere la vera storia di questo continente è stata la scoperta che quasi tutti i frammenti individuati sono arrivati nella loro posizione attuale più o meno nello stesso periodo. A proposito, qual è questa misteriosa posizione attuale? Argolandia – o meglio, ciò che ne resta – si trova sotto le rigogliose giungle dell’Indonesia (tra le isole di Giava e di Sulawesi) e del Myanmar.

Il quadro odierno di questi frammenti, tuttavia, non corrisponde a quello che avremmo avuto se Argolandia fosse stato un vero continente. È molto più probabile che si sia trattato di un microcontinente, o meglio ancora di un “Argopelago”, ovvero pezzi di terra microcontinentali separati da bacini oceanici. La frammentazione ha avuto inizio circa 300 milioni di anni fa, per poi subire un’accelerazione in tempi più recenti, quando Argolandia si è ridotta in piccole schegge e ha cominciato ad andare alla deriva, sino ad arrivare là dove si trova ora.

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