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Twitter a pagamento: le prime vere novità sono arrivate

Twitter consente agli abbonati al servizio Twitter Blue di caricare video fino a 60 minuti e di avere priorità nelle risposte.

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Fonte: Hamara / Shutterstock

Dopo una serie di annunci su come sarebbe migliorato Twitter Blue, la versione in abbonamento del social dell’uccellino, e dopo una serie infinita di polemiche sulle spunte blu a pagamento (che poi sono diventate di tre colori, per non scontentare nessuno), ora Elon Musk presenta le prime vere novità riservate agli abbonati.

Novità attese da tempo, perché fino ad oggi Twitter Blue non ha offerto in più, rispetto alla versione gratuita, praticamente nulla di così utile da giustificare il costo dell’abbonamento. E, anche dopo la presentazione di queste novità, forse qualcuno continuerà a chiedersi se vale la pena spendere 8 dollari al mese per Twitter Blue.

Twitter Blue: le novità

Una novità introdotta da Twitter è che gli abbonati a Twitter Blue avranno priorità nelle risposte. Twitter ha spiega che coloro che hanno un profilo Blue: “vedranno una lieve preferenza le risposte degli account blu verificati rispetto alle altre risposte“, ma il social non specifica come saranno valutate queste risposte dai sistemi e team di moderazione.

Altra novità importante è la possibilità di pubblicare sul proprio profilo video molto più lunghi, fino a 60 minuti. Precedentemente in limite era impostato a 10 minuti, mentre non cambia la qualità massima dei video che si possono pubblicare: resta a 1080p, cioè Full HD. C’è, però, un “peso” massimo dei video: non potranno superare i 2 GB (contro i precedenti 512 MB).

Tutto questo, infine, è al momento valido solo se il video viene pubblicato da un browser Web, visto che se si usano le app per Android o iOS restano ancora in vigore i precedenti limiti (10 minuti, 512 MB). Chiaramente si tratta di una limitazione temporanea, che sarà superata a breve da un aggiornamento delle app.

Video lunghi: a chi servono?

Indubbiamente il caricamento di video più lunghi su Twitter rappresenta una buona opportunità di diffusione dei contenuti anche per le aziende ma il social potrebbe dover affrontare anche qualche imprevisto, come il caricamento di video pirata.

Non sarebbe la prima volta, poiché una situazione analoga si è già verificata un paio di mesi fa, quando il multi miliardario Musk decise di istituire la spunta a pagamento ottenendo come risposta il caricamento massiccio di spezzoni di video di film, ovviamente coperti da copyright, ma da parte di profili paganti.

C’è anche da dire che la qualità dei video riprodotti viene stabilita da Twitter, anche se l’utente carica un filmato in Full HD 1080p: “possiamo modificare o adattare il video originale per la distribuzione, la diffusione, la pubblicazione o la trasmissione da parte nostra e dei nostri partner e/o apportare modifiche per adattarlo a diversi supporti, compresa la modifica della risoluzione e del bitrate del video originale durante lo streaming in base alla velocità e alla stabilità della connessione Internet dello spettatore“.

Rispetto alla pubblicità, inoltre, restano tante domande aperte: non è stato ancora reso noto da Twitter quali saranno le modalità di monetizzazione dei video più lunghi. Probabilmente potrebbero esservi più annunci inseriti in mezzo ai video, ogni tot minuti, ma non vi è nulla di certo ancora.

Di conseguenza questa novità andrà studiata, conosciuta e adattata alla propria strategia di marketing e di comunicazione. Solo dopo si potrà realmente dire se i video da 60 minuti su Twitter servono a qualcuno, a qualcosa o non servono a niente.

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