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WhatsApp lancia una funzione importantissima

La piattaforma di chat è uno strumento importante anche per comunicare il dissenso: ecco perché ora è possibile usare i "proxy" su WhatsApp

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Gli ultimi tre anni hanno mostrato al mondo quanto la tecnologia sia fondamentale per comunicare quando si è in condizioni difficili: dai lock down per la pandemia alle rivolte in piazza contro i regimi oppressivi come quello iraniano, passando per la guerra in Ucraina dove la potenza digitale sta facendo la differenza sul campo di battaglia. WhatsApp fa ormai pienamente parte degli strumenti di comunicazione che nessun Paese democratico può permettersi di ostacolare e che, non per nulla, ogni Paese non democratico prova a bloccare.

Per questo la piattaforma ha annunciato una importante novità, il cui scopo è proprio quello di scavalcare l’eventuale censura di un regime dittatoriale. Si tratta della possibilità di connettersi a WhatsApp passando per un “proxy“, un server che maschera la connessione a WhatsApp aggirando la censura di Stato. WhatsApp ha fatto anche qualcosa in più: ha dichiarato ufficialmente che questa funzione è stata pensata per i giovani che protestano in Iran. Un messaggio forte, da non sottovalutare.

Cos’è un proxy e a cosa serve

Durante il normale uso di WhatsApp l’utente si connette, tramite l’app o tramite il browser (in caso di WhatsApp Web) direttamente ai server della piattaforma di chat. Dentro l’app, infatti, ci sono gli indirizzi dei server di WhatsApp ai quali collegarsi per usare il servizio.

Indirizzi che sono noti a tutti e che, pertanto, possono essere bloccati dai governi: ogni volta che viene intercettata una richiesta di collegamento a quei server, infatti, chi controlla la rete Internet può bloccarla senza problemi. In Cina lo si fa da una vita con gli indirizzi di Google e di molti altri servizi americani e lo stesso sta facendo in questi mesi in Russia il regime di Putin.

Per aggirare questo blocco è possibile usare i server proxy: in pratica un proxy è un server che fa da ponte tra l’utente e il servizio, in questo caso WhatsApp. La tecnologia proxy nasce per migliorare le prestazioni delle grandi piattaforme, offrendo server fisicamente più vicini ai quali connettersi, ma può essere usata anche contro la censura.

L’indirizzo del proxy, infatti, è diverso da quello dei server ufficiali e, soprattutto, può cambiare spesso. L’utente, quindi, può aggirare la censura collegandosi al proxy che, a sua volta, è collegato a WhatsApp.

Come usare i proxy su WhatsApp

Usare un proxy su WhatsApp è molto semplice, se si conosce l’indirizzo IP esatto del proxy a cui collegarsi. Basta aprire le impostazioni dell’app e andare su Spazio e dati > Impostazioni proxy.

Si aprirà una nuova schermata, dalla quale potremo abilitare l’opzione “Usa proxy” e, subito dopo, inserire in “Imposta proxy” l’indirizzo del server al quale vogliamo connetterci. WhatsApp ha anche inserito nel suo help online una pagina di spiegazioni su come creare un server proxy.

WhatsApp via proxy: cosa cambia

Usare WhatsApp passando da un proxy, una volta superato lo scoglio della configurazione iniziale, non comporta nessuna differenza né pratica né tecnica. Tutti i messaggi e i contenuti scambiati dentro WhatsApp restano protetti dalla crittografia end-to-end e nessuno, nemmeno Meta né chi gestisce i proxy, può leggerli.

WhatsApp, però, specifica che i proxy sono gestiti da terzi e non da Meta e, di conseguenza, ricorda che chi li gestisce può leggere l’indirizzo IP di chi li usa (anche se non può vedere “dentro” le conversazioni). In pratica chi gestisce il proxy sa che stiamo usando WhatsApp, ma non sa per dirci cosa.

Questo è importante saperlo, perché in luoghi dove il regime ha messo al bando l’app di WhatsApp già il fatto di usarla può essere pericoloso.

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