Allarme mare caldo: le temperature in Liguria, Sicilia e Adriatico preoccupano. Cosa si rischia
Il mare è diventato troppo caldo specialmente in Sicilia, Liguria e nell'Adriatico: quali sono i rischi che comporta questo fenomeno.
La temperatura dell’acqua del Mediterraneo è aumentata ed è sotto gli occhi di tutti. Basta immergersi per “sentire” la differenza rispetto a qualche anno fa: a volte si ha la sensazione di entrare in una tisana, più che concedersi un bagnetto rinfrescante. È un effetto noto che, in particolare, ha interessato e continua a interessare il mare che circonda la Sicilia, quello che lambisce le coste della Liguria e, non da meno, l’Adriatico tutto. E no, non è solo un problema legato al momentaneo disagio di un bagno caldo: qui a rischio c’è la biodiversità.
Gli ultimi dati
Esperti e addetti ai lavori hanno avuto un bel da fare questa estate, considerata tra le più calde di sempre. Se è vero che il clima ha subito dei cambiamenti, al contempo gli effetti si sono visti anche sulla stessa temperatura delle acque e il Mediterraneo è stato protagonista di un riscaldamento piuttosto rapido ed evidente. In particolare l’Adriatico, ma allontanandoci, anche le acque attorno alla Sicilia e nel golfo ligure hanno raggiunto temperature da record sfiorando i 30°C.
Gli effetti dell’aumento della temperatura dell’acqua
Se è vero che basta toccare l’acqua per rendersi conto che in alcuni punti è davvero calda – nel senso letterale del termine -, d’altro canto non mancano i fenomeni che in modo evidente mostrano gli effetti di questo aumento della temperatura. Pensiamo ad esempio alla mucillagine di cui si è parlato tanto nelle ultime settimane: non è un fenomeno sconosciuto nel Mediterraneo, eppure si sono registrate e documentate delle vere e proprie invasioni come mai si era visto negli ultimi anni.
Le mucillagini proliferano, questo è un dato di fatto, ma aumentano esponenzialmente proprio in concomitanza con determinate condizioni, tra cui appunto l’aumento della temperatura dell’acqua.
Un altro segnale è la fioritura della cosiddetta alga tossica, visibile addirittura dallo Spazio e che interessa in particolare l’Adriatico.
I rischi per la biodiversità (e non solo)
Il fatto che l’acqua del mare sia diventata troppo calda comporta dei rischi e non solo da un punto di vista “turistico”, benché sia importante anche l’aspetto economico della questione. Turismo e pesca sono capisaldi dell’economia di molte zone costiere italiane e le ripercussioni di determinati fenomeni non tardano ad arrivare.
Prima di tutto, però, dobbiamo ricordare quali sono i rischi per la biodiversità e le possibili conseguenze sulla salute. Pensiamo ad esempio alla proliferazione di batteri vibrioni che, com’è ovvio, aumenta il rischio di infezioni e gastroenteriti. Non mancano gli esempi sulle specie a rischio: acidificazione e deossigenazione delle acque rendono l’ambiente inospitale per molte di esse che, finora, hanno sempre vissuto nel Mediterraneo. Non sono mancate le segnalazioni di morie di pesci, legate proprio al riscaldamento delle acque marine.