SCIENZA

C'è un'altra assurda cosa che sta succedendo ai granchi blu in Italia

I granchi blu sono diventati cannibali, ed è tutta colpa della loro estrema diffusione: sono così numerosi da non avere più cibo a sufficienza per sfamarsi.

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L’estate 2023 ha visto diverse specie aliene fare la loro comparsa in Italia: la “novità” più clamorosa è stata sicuramente la diffusione del granchio blu nelle acque del mar Adriatico, da dove ha poi colonizzato il Delta del Po, provocando molteplici danni all’ecosistema locale – e persino all’economia della regione. La situazione, nel giro di pochi mesi, è peggiorata notevolmente. E ora la popolazione di crostacei è diventata così numerosa da aver quasi terminato il cibo a disposizione. Ecco cosa sta succedendo.

Granchi blu cannibali, l’ultima novità

I granchi blu, originari delle coste atlantiche dell’America del Nord, sono ormai presenti in tutto il litorale italiano. Sebbene non sia una notizia dell’ultima ora, visto che i primi esemplari sono giunti da noi più di 30 anni fa, mai come quest’estate si sono diffusi con tale velocità, diventando sempre più numerosi in pochissimo tempo. Colpa del cambiamento climatico, che ha reso i nostri mari l’habitat perfetto per queste creature. Ma anche della globalizzazione, che permette di scambiare merci rapidamente in ogni angolo del globo, e con esse spesso anche animali e insetti non autoctoni.

Insomma, il mar Adriatico non è mai stato così popolato da granchi blu, che hanno creato molti problemi alla biodiversità: questi crostacei sono infatti ghiotti di molluschi, facendone piazza pulita persino negli allevamenti, con grave perdita economica per chi vive del commercio di cozze e vongole. Dopo una lunghissima stagione calda, dove i pescatori hanno fatto il possibile per limitare i danni, ora i granchi blu sembrano aver esaurito il cibo. I ricercatori hanno infatti notato diversi episodi di cannibalismo, a dimostrazione che le risorse stanno scarseggiando sempre più.

Alcuni esemplari più grandi attaccano quelli più piccoli per sfamarsi, e per avere nello stesso tempo più spazio (e più cibo) a disposizione. Per via della densità elevata di questi crostacei, la loro stessa sopravvivenza è seriamente messa in pericolo. La specie, almeno nelle nostre acque, è ormai giunta al punto di rottura: in effetti, nelle ultime settimane ne sono stati pescati tantissimi esemplari, molti dei quali finiscono poi sul mercato per essere venduti a scopo alimentare. È questa la principale mossa adottata nel nostro Paese per far fronte all’invasione di granchi blu.

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Il problema delle specie aliene

Secondo gli esperti, la stagione dei granchi blu dovrebbe essere quasi agli sgoccioli: quando le temperature inizieranno a scendere, la loro attività predatoria si arresterà per poi riprendere solo la prossima estate. Tuttavia, il riscaldamento globale ha cambiato le carte in tavola e non è facile predire quale sarà il comportamento dei crostacei, viste le acque sempre più calde. Quello delle specie aliene giunte in Italia è un serio problema: queste creature sono spesso fortemente invasive e si diffondono con rapidità incredibile, creando danni all’ecosistema locale. Le loro prede, infatti, non hanno difese contro un “nemico” fino a quel momento sconosciuto e non possono che soccombere.

Oltre ai granchi blu, un altro recente allarme è quello per le formiche di fuoco: appena arrivate in Italia per la prima volta, hanno una puntura molto dolorosa – e in taluni casi persino pericolosa – per l’uomo e sono un vero dramma per l’agricoltura. Con i loro formicai, costruiti in profondità sotto terra, possono infatti danneggiare le radici di intere piantagioni, ma anche i macchinari agricoli e i sistemi di irrigazione. Mentre in contesti urbani riescono a sollevare pavimentazioni, marciapiedi e persino a creare buche sull’asfalto.

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