La formica di fuoco è arrivata in Italia: quali le zone a rischio e perché
Per la prima volta, la formica di fuoco è stata avvistata in Italia: ecco dove e per quale motivo rappresenta un vero pericolo per l'ecosistema.
Può una semplice formica diventare un vero problema per l’uomo e per l’intero ecosistema? Sì, se stiamo parlando della formica di fuoco: per la prima volta, è stata avvistata in Italia ed è scattato l’allarme. Perché questo insetto, oltre a pungere trasmettendo un veleno che provoca forte dolore, è in grado di devastare intere piantagioni, di proliferare nei centri urbani e di formare colonie che crescono a vista d’occhio. Scopriamo qualcosa in più.
La formica di fuoco, una specie aliena
La formica di fuoco (Solenopsis invicta), chiamata anche formica guerriera, è una specie aliena in Italia: ha infatti origine in Brasile e, più in generale, nel Sud America, da dove si è diffusa in moltissimi Paesi come l’Australia, le Bahamas, la Cina, la Nuova Zelanda, gli Stati Uniti meridionali, Taiwan e Singapore. Ora è giunta anche da noi, e rappresenta un vero pericolo. Fino ad oggi, questo insetto non era mai stato trovato in Europa, ad eccezione di qualche singolo esemplare in Spagna, Finlandia e Paesi Bassi, introdotto mediante prodotti importati dall’estero.
Stavolta, invece, si tratta proprio di intere colonie: in provincia di Siracusa ne sono stati trovati 88 nidi, all’interno di un’area di 4,7 ettari. I ricercatori dell’Istituto Spagnolo di Biologia Evoluzionistica, in collaborazione con l’Università di Parma e l’Università di Catania, hanno condotto uno studio su queste formiche – pubblicato su Current Biology – confermandone l’appartenenza alla specie Solenopsis invicta, considerata una delle più invasive del mondo. Secondo le analisi genetiche, l’insetto giunto in Sicilia avrebbe origine dagli Stati Uniti o dalla Cina.
Come riconoscere le formiche di fuoco? Le regine hanno una lunghezza che va dai 6 mm agli 8 mm, mentre le operaie sono di dimensioni da piccole a medie, con una lunghezza compresa tra i 2 mm e i 4 mm. Hanno un colore bruno rossastro, e un pungiglione velenoso con cui colpiscono le loro prede. Nell’uomo, la puntura causa un dolore piuttosto intenso, come un fiammifero acceso sotto la pelle – da cui il nome formica di fuoco. Tuttavia, solo in rari casi può scatenare una grave reazione allergica, che va trattata rapidamente.
Perché le formiche di fuoco sono pericolose
Nonostante le piccole dimensioni, le formiche di fuoco sono davvero molto pericolose, e non solo perché hanno una puntura molto dolorosa. Sono infatti un danno per l’intero ecosistema, tenuto conto anche del fatto che, essendo una specie aliena, non ha predatori naturali che possono contrastarla. Questi insetti proliferano facilmente nelle aree urbane: costruiscono formicai sotto marciapiedi e strade, talvolta causando dissestamenti o buche, sotto i vialetti e i patii lastricati, nelle fondamenta, nelle scatole elettriche e nelle aree verdi. In effetti, con la loro invasività sono in grado di scoraggiare le attività all’aria aperta.
E il danno è ancora maggiore in agricoltura: non solamente sono parassiti che attaccano numerose piante, ma con i loro formicai possono rovinare le radici e far perdere intere piantagioni, o addirittura distruggere attrezzature agricole e sistemi di irrigazione. La lotta contro le formiche di fuoco è dunque iniziata. Se solo quest’anno la loro presenza è stata accertata, nel siracusano già dal 2019 si verificano casi di punture sospette. Ciò significa che la diffusione di questi insetti potrebbe essere stata persino sottostimata.