SCIENZA

Sappiamo di più sull'antica spada dei crociati emersa dal mare profondo

La sua lama è lunga 88 cm e larga 4,6: questa spada giaceva da molto tempo sul fondo del mare. Adesso, dopo attente analisi e numerosi studi, sappiamo qualcosa di più su di lei

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Un antico reperto lasciato a giacere per secoli sul fondo del mare, un fortunato ritrovamento, la soluzione a un’enigma che era rimasto in sospeso: messa così potremmo dire che ci sono tutti gli elementi per una storia fantastica, su cui si potrebbero basare film o videogame. Invece questo incipit introduce una vicenda reale, ossia il ritrovamento di un’antica spada che per ben due anni ha tenuto impegnati storici, archeologi e ricercatori.

Il manufatto, interamente in ferro, è rimasto sul fondo del mare per secoli e secoli e dopo essere stato riportato alla luce ha sollevato moltissimi interrogativi sulla sua origine. Interrogativi che oggi pare abbiano trovato una risposta: conosciamo finalmente la sua vera età e sappiamo anche a chi è appartenuta.

Il ritrovamento della spada

Come abbiamo accennato, questa particolarissima spada è stata oggetto di studi da parte di archeologi, storici e ricercatori per due anni. Il suo ritrovamento, infatti, risale al 2021 ed è stato assolutamente fortuito: un uomo, Shlomi Katzin, si era tuffato al largo della costa settentrionale di Israele e, fra una nuotata e un’immersione, ha avvistato la spada sul fondo del mare, insieme ad altri reperti di grandezza minore.

Katzin ha subito allertato le autorità locali, che a loro volta si sono affidate all’Unità di Archeologia Marina dell’Israel Antiquities Authority (l’ente governativo israeliano che tutela le antichità e i siti archeologici del Paese). La spada è stata prelevata con attenzione e sottoposta a un primo esame, che ha confermato il suo valore storico: date le fattezze e il tipo di organismi e fossili marini che la ricoprivano, il manufatto doveva avere almeno 900 anni.

Le analisi e le ultime scoperte

Il caso della spada è molto particolare. Da una parte, infatti, la succitata presenza di fossili e organismi (concrezione marina) sulla sua superficie ha reso in un primo momento molto più lente e difficili le analisi in grado di confermare definitivamente questa tesi. Dall’altra parte proprio la concrezione marina ha rallentato il processo di ossidazione, preservando la lama.

Ciò significa che l’antico reperto emerso dal mare è rimasto integro nonostante la sua lunga permanenza in acqua, cosa che ha consentito agli archeologi dell’Israel Antiquities Authority di effettuare dei prelievi e delle indagini a raggi X, per riuscire effettivamente a dare al manufatto un contesto e un’età più precisi. La buona notizia è ci sono riusciti: grazie alla collaborazione tra i professori Yotam Asscher, Joppe Gosker e Jacob Sharvit, e i ricercatori del Centro di Ricerca Nucleare Soreq, Itzak Hershko e Dan Braitman, adesso sappiamo che la spada deve essere caduta da una nave dei crociati intorno tra l’anno 1190 e l’anno 1205 circa.

Una spada usata in combattimento

«Quasi certamente la spada è stata usata da un guerriero crociato – sostiene nel suo studio il dottor Jacob Sharvit  – e doveva far parte del suo equipaggiamento personale. A giudicare dai contorni visibili ai raggi x, era l’arma principale che utilizzava. Il guerriero era certamente appartenente a una classe agiata: ai tempi la creazione di queste armi richiedeva molto ferro di qualità, costoso. Inoltre, il combattimento con la spada richiedeva addestramento e pratica, quindi solo la nobiltà e i soldati professionisti potevano averne una».

Nello studio, pubblicato sulla rivista IAA ‘Atiqot, i ricercatori sostengono anche che la spada sia caduta in mare durante una battaglia fra navi: «Per via della loro preziosità – scrive ancora Sharvit – spade del genere venivano sempre riposte all’interno di un fodero. Invece, in questo caso è stata trovata solo la spada. Da questo possiamo dedurre che sia caduta in mare, probabilmente con il suo proprietario, mentre era in corso un combattimento. Non abbiamo trovato altri resti nelle nostre scansioni del posto, ma chi lo sa? Il guerriero potrebbe ancora giacere nascosto nelle profondità, e potrebbe venire alla luce più avanti grazie ai movimenti delle sabbie».

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