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La leggendaria spada nella roccia esiste e si trova in Italia

C'è un luogo in Italia che custodisce la leggendaria spada nella roccia: un manufatto antico come la sua storia, che nasconde ancora un mistero.

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Una misteriosa spada incastonata nella pietra. La leggendaria spada nella roccia di arturiana memoria è nota praticamente a chiunque, nonché tra i soggetti preferiti di film (anche d’animazione) che ci hanno fatto sognare sin da bambini. Gli appassionati sapranno, però, che proprio in Italia esiste uno strano manufatto che rispecchia in tutto e per tutto l’oggetto della leggenda. Si trova nella Cappella di Montesiepi a circa 40 km da Siena e no, non è un falso come si potrebbe pensare.

La misteriosa spada nella roccia di Montesiepi

È praticamente impossibile trovare qualcuno che non conosca la leggenda della spada nella roccia, secondo la quale il giovane Artù – figura centrale del ciclo bretone o arturiano – divenne re d’Inghilterra dopo aver estratto l’arma (Excalibur) e compiendo, dunque, quella che a tutti gli effetti era considerata una missione impossibile.

Non tutti sanno, però, che proprio in Italia esiste un manufatto che per stile e fattura riproduce con estrema precisione quello descritto in storie e romanzi medievali. Si tratta della spada di San Galgano, custodita nella Cappella di Montesiepi a Chiusdino (Siena), un luogo in cui sembra che il tempo si sia fermato. Un oggetto misterioso e legato a un’altra leggenda nostrana, che nulla ha a che vedere con il condottiero britannico.

La leggenda di San Galgano Guidotti

Leggenda narra che la spada appartenesse a Galgano Guidotti, uno spietato cavaliere dall’infanzia ribelle che fu poi canonizzato dalla Chiesa cattolica. Nato nel 1148 e cresciuto senza padre, Galgano era una testa calda, come si suol dire, incline alla violenza e bellicoso come pochi. Non a caso iniziò a frequentare cattive compagnie, destreggiandosi tra risse e guerriglie guidate dai signori locali.

Tutto finché non ebbe una rivelazione mistica dopo una caduta da cavallo che lo spinse ad abbandonare la sua vita frenetica, convertendosi al cristianesimo. Galgano abbandonò tutto e tutti, anche la sua fidanzata dell’epoca, decidendo che da quel momento in poi il suo destino sarebbe stato quello di un eremita che avrebbe consacrato la vita a dio. Cosa c’entra la spada in tutto questo? Leggenda vuole che l’ormai ex cavaliere conficcò l’arma in una roccia, appunto, come gesto simbolico e di rottura con il suo passato violento.

Va da sé che, restando nell’ambito di storie tramandate di generazione in generazione, documentare fatti e prove reali non è così scontato. Alla narrazione canonica del santo che racconta di una roccia che “cedeva come il burro” e che, presumibilmente, sarebbe il primo e unico miracolo di Galgano in vita, si affiancano anche quelle di chi ha sempre ritenuto la spada un falso studiato a tavolino. Ma oggi sappiamo che non è proprio così.

La spada di San Galgano non è un falso

Grazie al chimico Luigi Garlaschelli nel 2001 il manufatto è stato esaminato a fondo, conducendo per la prima volta un’indagine scientifica che ha rilevato numerosi dettagli sorprendenti. E che, una volta e per tutte, ha sfatato il mito secondo cui la spada fosse un falso recente posto nel luogo di culto come “attrazione” per credenti e curiosi.

Il professor Garlaschelli ha prelevato dei campioni dell’elsa e condotto un’ispezione all’interno della roccia mediante un endoscopio a fibre ottiche, praticandovi un piccolo foro. “Lo stile della spada è coerente con quello di altre armi simili della stessa epoca – ha spiegato -. Possiamo addirittura etichettarla come una spada di tipo Xa, tipica della fine del XII secolo“. Stando all’analisi dei frammenti “la composizione del metallo non ha rivelato che fossero state utilizzate leghe moderne e quindi è pienamente compatibile con un’origine medievale”.

La spada nella roccia è un manufatto autentico dell’epoca di Galgano. Tuttavia resta ancora un mistero come sia riuscita a entrarvi.