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SCIENZA

Un raro e antichissimo oggetto è emerso dal mare: trovato per caso da un bagnino

Un disco di marmo è apparso vicino a Palmachim Beach, spiaggia d'Israele: a trovarlo per caso è stato un bagnino, che non immaginava quanto fosse raro

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È proprio il caso di dirlo: è stato un vero e proprio colpo di fortuna. Un raro disco di marmo è emerso dalle acque e, a quanto pare, si tratta di un oggetto usato in passato proprio per auspicare buona sorte e avere un fato felice e sereno. Il ritrovamento di questo raro reperto ha fatto il giro del mondo perché a raccoglierlo non sono stati degli esperti studiosi alla ricerca di antichità, ma nientemeno che un bagnino, intento a fare il suo lavoro.

Certo, non è la prima volta che accadono cose del genere, ma c’è da dire che questa sembra proprio un’estate fortunata per l’archeologia: dopo le impronte di dinosauro trovate in Italia proprio in spiaggia, adesso è toccato a questo preziosissimo pezzo di storia. E chissà che i prossimi mesi non ci riservino altre fortune!

Il ritrovamento e la consegna

Un disco di marmo, risalente al V-I secolo a.C., è stato trovato durante un’immersione dal bagnino David Shalom. Shalom era di guardia a Palmachim Beach, una spiaggia che si trova nei pressi dell’importante sito archeologico di Yavne-Yam (a circa 15 chilometri a sud di Tel-Aviv). L’uomo si è lanciato in acqua in un momento di pausa, per refrigerarsi dalla calura di questo periodo, e ha visto qualcosa di colore bianco acceso sul fondo del mare.

Le dimensioni non erano enormi, di conseguenza Shalom ha deciso di portare lo strano oggetto a galla e, dopo un primo sguardo, si è accorto che doveva essere antico e prezioso. Una volta portato l’oggetto al sicuro sulla spiaggia, il bagnino si è messo subito in contatto con l’Israel Antiquities Authority (l’ente governativo israeliana che tutela le antichità e i siti archeologi). Sul luogo sono arrivati due esperti che hanno confermato al bagnino la straordinarietà del suo ritrovamento e hanno ufficialmente preso in consegna il disco.

Gli studi e il “compito” del disco

L’oggetto, di grande valore, è stato poi assegnato all’Unità di Archeologia Marina dell’Israel Antiquities Authority per tutti gli studi del caso. Il team di ricercatori e archeologi che lo ha analizzato ha subito capito che si trattava di qualcosa che era molto comune 2.500 anni fa: un amuleto, un talismano che veniva collocato sulle prue o sugli archi delle navi e serviva a proteggere dal malocchio e dell’invidia.

A spiegarlo meglio è Yaakov Sharvit, direttore del dipartimento: « Dai disegni su ceramica, dai mosaici e dalle monete del tempo, oltre che da fonti storiche del V secolo a.C., apprendiamo che questo disco agiva come un paio di occhi che guardano avanti e scacciavano il pericolo. È un modo per vedere anche ciò che non si vede, comprese le cattive intenzioni degli altri e la cattiva sorte. Oggi decorazioni simili sono comuni su navi contemporanee in  Portogallo, Malta, Grecia ed Estremo Oriente».

Proprio perché richiama gli occhi, questo disco in greco veniva chiamato oftalmoi. ha un diametro di venti centimetri, piatto da un lato e curvo dall’altro, e ha una cavità centrale con tracce di vernice che appaiono come due cerchi intorno al centro, per simulare l’iride e la pupilla.

Un artefatto raro

Nonostante ai tempi questo disco fosse molto comune, non ne sono rimasti moltissimi. Finora nel Mediterraneo ne sono stati reperiti solo altri tre (due provenienti dal relitto di un’antica nave mercantile in Turchia e due sempre nelle acque d’Israele.

Il motivo per cui spariscono così velocemente? È tanto semplice quanto triste: non tutte le persone sono oneste come il bagnino che ha effettuato questo ritrovamento e il marmo è pur sempre una pietra che può essere rivenduta velocemente per guadagnare qualcosa.

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