SCIENZA

Il mare italiano si sta riscaldando, toccati i 30 gradi: ecco il punto più caldo

Aumenta la temperatura del mare a causa del cambiamento climatico: nel Mar Adriatico si toccano i 30 gradi e torna la mucillagine

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Cambiamento climatico? Tra i vari fenomeni che, molto probabilmente, stanno generando tale fenomeno, va menzionato anche l’aumento della temperatura del mare.

È stato possibile riscontrarlo nelle acque italiane, in particolar modo nel Mar Adriatico, dove si sono toccati i 30 gradi.

Mare e riscaldamento climatico

Tutto ciò che riguarda la crisi climatica, ormai, è un tema all’ordine del giorno: l’afa che ci investe, mentre camminiamo sull’asfalto bollente delle aree urbane, non ci mette molto a coinvolgere anche il mare.

Persino l’acqua del mare italiano è sempre più calda, raggiungendo i 30 gradi come ai Tropici. Se, oltre alle temperature elevate, si aggiunge l’inquinamento diffuso causato dagli sversamenti e dai fertilizzanti, l’ossigeno nei fondali finisce per ridursi bruscamente.

Uno dei primi effetti prodotti da tutto questo è ben visibile: si tratta del ritorno delle mucillagini, soprattutto nell’Adriatico. È bene chiarirlo subito: la mucillagine non è un’alga, come erroneamente molti credono, bensì una sostanza presente in varie piante che ha il compito di assorbire l’acqua e di trattenerla. Tale sostanza è costituita al 98% da acqua e da polisaccaridi, cioè dei composti chimici organici.

Più il mare è caldo, più questi composti trovano le condizioni ideali per riprodursi a dismisura, apparendo come lunghi filamenti vischiosi che rendono marrone il nostro splendido mare blu. Le mucillagini tendono a galleggiare a pelo d’acqua soprattutto se, nei mesi che precedono l’estate, ha piovuto molto e i fiumi si sono ingrossati, riempiendosi di tutti quegli elementi nutritivi che servono alle suddette alghe. Ne è un perfetto esempio il fiume Isonzo, che sfocia proprio nel Mar Adriatico.

Il maggior danno creato dalle mucillagini è arrecato all’ecosistema marino, infatti, non sono pericolose per l’uomo: anzi, costituiscono persino la base di alcuni cosmetici. Tuttavia, non si può certo dire che invoglino a fare un tuffo! Pertanto, quando la mucillagine dilaga, finisce sempre per risentirne anche il turismo e l’economia locale.

Ad oggi, l’unico modo per eliminare questa barriera di sostanze vischiose presente nel mare consiste nel rimuovere fisicamente le formazioni, impiegando dei mezzi attrezzati per l’operazione: quindi, ecco un altro costo che può gravare sulla stagione balneare.

Il punto più caldo dell’Adriatico

Il Mar Adriatico, di solito, è maggiormente soggetto a picchi di temperature, siano esse alte o basse. Ciò è dovuto al fatto che la sua profondità massima oscilla tra i 50 metri e i 20 metri: il clima esterno, quindi, tende a far sentire la sua influenza in maniera assai rapida.

In ogni caso, per queste acque la vera anomalia è rappresentata dal costante riscaldamento, non dalle fluttuazioni periodiche, di per sé nella norma.

È così che, nei giorni di fine luglio 2024, è stato possibile registrare il punto più caldo dell’Adriatico. Si trova al largo di Ancona e qui la colonnina del termometro sale fino a 30 gradi.

Un dato non solo assimilabile a quello delle acque tropicali, bensì a quello delle piscine estive destinate allo svago e al relax. Le strutture sportive e per gli allenamenti di nuoto, infatti, hanno acqua più fresca.

In definitiva, la situazione è sempre più allarmante: l’ecosistema marino accusa lo stress e si popola di specie aliene, mentre per l’uomo, andare al mare potrebbe diventare un’esperienza poco diversa dal fare il bagno nella vasca di casa propria.

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