Bancomat, doppio stop: che succede
Niente riforma della remunerazione dei prelievi e forti dubbi in merito al POS obbligatorio solo oltre i 60 euro: cosa sta succedendo in questi giorni sul fronte carte elettroniche
Si prevedeva una fine del 2022 con molti cambiamenti per il circuito Bancomat, ma a quanto pare non sarà così: nel giro di una settimana, infatti, due grosse novità per chi usa le carte di questo circuito per pagare e per prelevare denaro contante sono state, almeno momentaneamente, congelate. Si tratta, nello specifico, della riforma del modello di remunerazione dei prelievi e della soglia minima oltre la quale scatta l’obbligo di accettare pagamenti elettronici.
Circuito Bancomat: l’Antitrust blocca tutto
La prima novità era la richiesta, da parte delle 122 banche del circuito Bancomat, di modificare l’attuale modello in base al quale vengono pagati (alle banche) i costi dei prelievi di denaro con carta Bancomat.
Oggi, in pratica, ognuno di noi può andare in qualsiasi banca aderente a questo circuito a prelevare del denaro contante. Saranno la nostra banca e quella dello sportello ATM a comunicare telematicamente tra loro per autorizzare l’erogazione del denaro o negarla, in caso di problemi al nostro conto o alla nostra carta.
Al momento questo sistema viene remunerato in questo modo: ogni volta che noi “facciamo bancomat” in uno sportello di una banca diversa dalla nostra, la nostra banca versa 47 centesimi di euro alla banca che possiede lo sportello fisico presso il quale stiamo prelevando il denaro.
La proposta del consorzio Bancomat era quella di togliere questo “balzello interbancario” e di lasciare libere le banche di caricare una commissione direttamente al cliente che preleva: se prendi i soldi allo sportello della banca X, allora paghi la commissione direttamente alla banca X. La tariffa massima applicabile proposta dal consorzio è di 1,5 euro a prelievo.
L’AGCM (l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, meglio nota come Antitrust) ha bloccato tutto, perché ritiene che ciò possa far crescere molto i costi a carico di chi usa gli sportelli ATM per prelevare denaro contante.
L’Antitrust ha inoltre bocciato la teoria secondo la quale se in Italia ci sono meno sportelli Bancomat che in passato, è perché tali sportelli costano troppo alle banche (a causa dell’attuale sistema di remunerazione). Secondo l’Autorità, infatti, gli sportelli diminuiscono perché scende il numero delle filiali bancarie. E questo succede perché le banche si fondono tra loro e chiudono sportelli per risparmiare.
POS obbligatorio: Meloni ci ripensa
Il secondo grande cambiamento che, a quanto pare, non ci sarà per chi usa le carte Bancomat (e non solo quelle Bancomat), riguarda l’obbligo di accettare i pagamenti tramite POS. Tale obbligo, recentemente, è stato esteso a tutti i commercianti tramite l’approvazione del decreto che introduce (dopo anni di attesa) le multe per chi non accetta la carta.
Il Governo Meloni aveva ipotizzato di esentare i commercianti dalle multe se il pagamento è inferiore a 60 euro. La misura ha suscitato enormi polemiche, considerato il fatto che circa il 60-70% dei pagamenti con carta oggi è sotto i 60 euro di importo. Il Governo ha dunque fatto già un mezzo passo indietro, affermando che la cifra di 60 euro può essere modificata e abbassata.