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Bending Spoons compra Brightcove: cosa bolle in pentola?

La milanese Bending Spoons, famosa per aver sviluppato la prima versione di Immuni, ha comprato il software che sta dietro gran parte dei video che vediamo su Internet

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La società italiana di sviluppo app Bending Spoons ha annunciato l’acquisizione di Brightcove, azienda statunitense specializzata in tecnologie video, per 233 milioni di dollari. L’operazione, interamente in contanti, prevede un corrispettivo di 4,45 dollari per azione e dovrebbe concludersi nella prima metà del 2025.
L’acquisizione si inserisce nella strategia di espansione di Bending Spoons, che ha già acquisito diverse aziende negli ultimi anni, tra cui Evernote, WeTransfer, Issuu e StreamYard.

Chi è Brightcove

Brightcove è una piattaforma di distribuzione video che consente alle aziende di pubblicare e trasmettere in streaming video su diversi dispositivi, integrare funzionalità interattive, personalizzare il player video e analizzare le performance dei contenuti. Brightcove serve clienti in diversi settori, tra cui media, intrattenimento, marketing e istruzione.

Se leggete una notizia su uno dei grandi giornali online italiani o esteri, e nella pagina web c’è un video, se tale video non è caricato su YouTube è assai probabile che sia gestito da software di Brightcove.

L’azienda appena acquisita da Bending Spoons, inoltre, ha recentemente lanciato una nuova piattaforma di engagement video basata sull’intelligenza artificiale. Questa piattaforma consente alle aziende di creare esperienze video più coinvolgenti e personalizzate per i loro spettatori.

Brightcove ha anche annunciato una partnership con Google Cloud per offrire ai suoi clienti una maggiore scalabilità e flessibilità. Tale partnership si aggiunge a quelle già in essere con Adobe, Amazon Web Services, Microsoft e Salesforce.

Pur avendo faticato a incrementare i ricavi negli ultimi anni, Brightcove vanta un bilancio solido e una posizione di rilievo nel mercato della gestione e distribuzione di contenuti video.

Bending Spoons compra tutto

Per Bending Spoons, questa acquisizione rappresenta un passo logico nella sua strategia di crescita, che negli ultimi anni l’ha vista protagonista di diverse operazioni simili.

Ricordiamo infatti che la società milanese ha già messo le mani su nomi del calibro di Evernote, WeTransfer, Issuu e, più recentemente, StreamYard (Hopin). E non dimentichiamoci che proprio quest’anno Bending Spoons ha raccolto 155 milioni di dollari in un round di finanziamento, raggiungendo una valutazione di 2,55 miliardi di dollari.

Al momento, non è chiaro quali siano i piani di Bending Spoons per Brightcove. Tuttavia, il passato ci insegna che l’azienda italiana non ha paura di prendere decisioni drastiche per ottimizzare le sue acquisizioni. Dopo aver rilevato Evernote e WeTransfer, Bending Spoons ha infatti proceduto a licenziamenti di massa e alla chiusura delle sedi americane, trasferendo le operazioni in Europa.

È quindi lecito chiedersi quale sarà il destino dei 671 dipendenti di Brightcove. Considerando che Bending Spoons ha un organico di “soli” 300-400 dipendenti e una storia di tagli al personale nelle aziende acquisite, è probabile che anche in questo caso si assista a una riorganizzazione aziendale con possibili licenziamenti.

Una strategia vincente?

Sebbene questa strategia possa apparire spietata, ha permesso a Bending Spoons di raggiungere una redditività invidiabile e di concentrarsi sullo sviluppo di prodotti di successo. Resta da vedere se questo approccio si rivelerà vincente anche nel caso di Brightcove.

In conclusione, l’acquisizione di Brightcove da parte di Bending Spoons rappresenta un evento significativo nel panorama tech italiano e internazionale.

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