SCIENZA

In Italia scatta il bollino rosso per la presenza di polveri sottili: ecco la Regione più inquinata

Bollino rosso per la qualità dell'aria in una Regione italiana in cui livello di polveri sottili e inquinamento si fanno preoccupanti: è la Toscana

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Inquinamento ai massimi livelli in una Regione italiana “insospettabile”: è bollino rosso per l’aria in Toscana. Ecco la “mappa” delle città toscane in allerta per le polveri sottili e le cause che hanno condotto a tali alterazioni.

Toscana, è bollino rosso per l’aria

Negli ultimi giorni, in diverse aree della Toscana, i livelli d’inquinamento atmosferico hanno superato i limiti consentiti, evidenziando una situazione preoccupante per la qualità dell’aria. Questo fenomeno, legato alla concentrazione di polveri sottili (Pm10), ha portato all’introduzione di misure di emergenza per ridurre l’impatto sulla salute pubblica.

Tra le zone più colpite, spiccano le province di Lucca, Firenze, Prato, Pistoia, Pisa e Arezzo, dove diverse centraline di monitoraggio hanno registrato livelli critici di contaminazione.

I primi segnali d’allerta sono emersi il 27 dicembre, quando alcune stazioni di rilevamento nella provincia di Lucca hanno segnalato il superamento della soglia di sicurezza per le polveri sottili. Nei giorni successivi, la situazione è peggiorata, con più della metà delle centraline Arpat (20 su 34) che hanno indicato un aumento significativo dei valori di Pm10.

La stazione di via Ponte alle Mosse a Firenze, ad esempio, ha registrato il dato più critico, con 154 microgrammi di polveri sottili per metro cubo di aria, un valore triplo rispetto al limite massimo di 50 microgrammi. Anche Prato ha riportato valori allarmanti, con due centraline che hanno raggiunto rispettivamente 152 e 133 microgrammi. Situazioni simili sono state rilevate in altre stazioni fiorentine, da quelle presso il centrale viale Gramsci fino alla zona Firenze-Signa.

Per fronteggiare quest’emergenza, il Comune di Lucca ha introdotto misure restrittive alla circolazione dei veicoli più inquinanti: un provvedimento che si basa sull’indice di criticità per la qualità dell’aria e mira a contenere ulteriori peggioramenti della situazione ambientale. Le restrizioni, per quanto necessarie, riflettono le necessità di affrontare un problema che affonda le sue radici in molteplici cause, sia naturali sia antropiche.

Alcune cause dell’inquinamento dell’aria

Le polveri sottili, secondo quanto spiegato da Arpat, possono derivare da fenomeni naturali come incendi boschivi, polline, spore, sale marino trasportato dai venti o sollevamento di terra. Tuttavia, le fonti principali restano le attività umane, tra cui il traffico veicolare, il riscaldamento domestico a legna e carbone e i processi industriali. Queste particelle, se inalate in concentrazioni elevate, possono provocare infiammazioni alle vie respiratorie e, nel lungo termine, contribuire a patologie croniche e gravi. Ecco perché resta di fondamentale importanza cercare di mantenere le polveri sottili entro limiti accettabili.

Nonostante negli ultimi anni la Toscana abbia generalmente conservato buoni livelli di qualità dell’aria, rispettando il limite di 35 giorni annuali di sforamenti, alcune aree hanno mostrato segnali di criticità. Nel 2023, ad esempio, la piana lucchese a Capannori aveva già superato il limite con 37 giorni di sforamenti. Nel 2024 la situazione è peggiorata arrivando a 51 giorni di superamento del limite, a dimostrazione di come alcune zone siano particolarmente vulnerabili a episodi di inquinamento persistente.

Le recenti condizioni meteorologiche hanno ulteriormente aggravato il problema. L’assenza di pioggia e vento, insieme a temperature più rigide che incentivano l’utilizzo di camini e stufe, ha creato un contesto favorevole all’accumulo di Pm10 nell’atmosfera.

Ciò che sta accadendo mette in luce l’urgenza di implementare strategie a lungo termine per ridurre l’impatto delle polveri sottili che rendono l’aria tossica. Misure come il potenziamento del trasporto pubblico, la promozione di mezzi a basso impatto ambientale e l’adozione di tecnologie più pulite per il riscaldamento domestico potrebbero contribuire a contenere il problema.

La Toscana, con il suo impegno costante nel monitoraggio della qualità dell’aria e nell’adozione di politiche mirate, rappresenta un esempio significativo di come affrontare il problema dell’inquinamento atmosferico. Tuttavia, gli eventi recenti mostrano che è necessario uno sforzo collettivo per garantire un ambiente più salubre, proteggendo non solo il territorio ma anche la salute dei suoi abitanti. Con l’inizio del nuovo anno, affrontare la sfida delle polveri sottili rimane una priorità per istituzioni e cittadini.

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