L'inquinamento a Milano preoccupa, aumentano le polveri sottili: si respira aria tossica
La qualità dell'aria a Milano genera allarme: ecco cosa rischiano i cittadini del capoluogo lombardo ogni giorno
È allarme inquinamento a Milano. In città aumentano le polveri sottili e, dati alla mano, nel corso del 2024 sono stati registrati ben 53 giorni d’aria tossica. Per il momento tra le mani le autorità stringono un dato parziale. Il rischio però è quello di scoprire che quest’anno i cittadini hanno respirato un’aria tre volte più tossica rispetto a quello che è il limite massimo consentito per la tutela della salute umana.
Aria inquinata a Milano
L’Agenzia per la tutela della salute (Ats) ha effettuato uno studio di revisione relativo alle strategie di protezione individuale dallo smog. Al termine dello stesso ha pubblicato un elenco di consigli:
- evitare di circolare in strada in fasce orarie particolarmente trafficate;
- evitare luoghi notoriamente trafficati;
- chiudere i finestrini mentre si è in auto;
- utilizzare il ricircolo dell’aria mentre si è in auto;
- preferire i mezzi pubblici;
- evitare l’esercizio fisico all’aperto durante le ore e nei luoghi di maggior traffico.
I dati ottenuti sulla qualità dell’aria a Milano sono a dir poco allarmanti. Risalgono al 7 dicembre e sono peggiori rispetto all’intero 2023. Lo scorso anno, infatti, i giorni in cui si era registrato il superamento della soglia delle polveri sottili sono stati 49. Come detto, nel 2024 siamo già a quota 53.
I danni per la salute
Nell’arco di un anno sono stati cancellati i toni entusiasti di Regione e Arpa che, in riferimento ai dati del 2023, lo scorso 12 gennaio parlavano dell’anno migliore da quando sono iniziate le misurazioni.
Purtroppo, però, il trend positivo non è affatto proseguito. Il 2024 è stato un anno di risalita dello smog, con il Pm10 sopra il limite dei 50 microgrammi per metro cubo nel giorno di Sant’Ambrogio e della Prima della Scala. Un dato registrato in tutte le stazioni di rilevamento della città.
Il confronto con quelle che sono le leggi imposte dall’Unione europea, per la tutela della salute dei cittadini, è sconfortante. La direttiva del 2008 consentiva un massimo di 35 giorni di superamento del limite di Pm10. Milano fallisce questo standard che, ad ogni modo, oggi non è più in vigore.
A ottobre 2024, infatti, è stata approvata una nuova direttiva, che abbassa nettamente il limite massimo, raggiungendo quota 18 per l’intero anno. Milano, di fatto, vanta il triplo degli sforamenti, che delineano le “soglie per la protezione della salute umana”.
Vivere a Milano, oggi, vuol dire sottoporsi a un’aria che non andrebbe respirata, data la correlazione diretta con l’aumento di problematiche respiratorie e cardiache. Dal punto di vista amministrativo, dunque, scatteranno delle sanzioni? Il Governo italiano aveva insistito per ottenere delle deroghe, alle quali la Regione Lombardia si appellerà. In pratica si chiederanno 10 anni per il rientro sotto le nuove soglie, oggi fissato per il 20230.
Di seguito i dati dello studio dell’Ats:
- 10% dei decessi per cause naturali attribuibili al biossido di azoto;
- 13% dei decessi per cause naturali attribuibili alle polveri sottilissime Pm2,5;
- 18% dei decessi per tumore del polmone attribuibili alle polveri sottilissime Pm2,5.