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SCIENZA

Il "killer" nascosto nell'aria che ha causato 20mila morti premature dopo gli incendi

Il fumo degli incendi contiene sostanze pericolose per la salute dell'uomo, dalle polveri sottili agli ossidi di azoto: ecco cosa hanno scoperto gli scienziati.

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Fumo di incendio Fonte foto: Ansa Foto

Ogni anno, migliaia di persone sono colpite da eventi catastrofici legati agli incendi: pochi sono consapevoli che uno dei pericoli più letali derivanti da queste tragedie si trova nell’aria che respiriamo. Il fumo degli incendi, un killer invisibile, ha causato oltre 20.000 morti premature nel 2017, secondo uno studio scientifico recente. Questo fenomeno non solo minaccia la salute umana, ma solleva interrogativi cruciali sulla capacità umana di affrontare le minacce ambientali a lungo termine legate agli incendi.

I danni invisibili del fumo d’incendio

Il fumo generato dagli incendi boschivi è composto da una miscela di sostanze chimiche tossiche, tra cui PM2.5 (polveri sottili), ammoniaca, ossidi di azoto e composti organici volatili. Queste particelle, che sono talmente piccole da penetrare facilmente nei polmoni e nel flusso sanguigno, rappresentano un grave pericolo per la salute. L’esposizione prolungata al fumo d’incendio aumenta significativamente il rischio di malattie respiratorie e cardiovascolari e, nei casi più estremi, può causare decessi prematuri.

Nel 2017, il fumo degli incendi boschivi e dei fuochi controllati ha provocato danni sanitari per circa 200 miliardi di dollari negli Stati Uniti, un dato che evidenzia l’enormità di questo problema. Circa la metà di tali danni è stata attribuita agli incendi boschivi, mentre l’altra metà è stata causata dalle bruciature controllate, un metodo usato per prevenire incendi più grandi. In totale, oltre 20.000 morti premature sono state attribuite all’esposizione al fumo.

Le vittime più vulnerabili

Non tutte le persone sono ugualmente vulnerabili agli effetti del fumo di incendio. Gli anziani, ad esempio, rappresentano una percentuale sproporzionata delle vittime. Sebbene costituiscano solo il 16% della popolazione, hanno subito ben il 75% dei danni legati al fumo. Questo dato evidenzia l’urgenza di adottare misure di protezione per le persone più fragili che vivono in aree particolarmente esposte al rischio di inquinamento atmosferico.

Secondo uno studio pubblicato su Communications Earth & Enviroment, le comunità vulnerabili, in particolare quelle dei nativi americani e delle persone nere, sono state tra le più colpite. Queste popolazioni, che spesso vivono in zone povere e meno protette, sono esposte a un rischio maggiore a causa della qualità dell’aria inferiore nelle loro aree di residenza.

L’inquinamento da fumo non è solo una questione di salute, ma anche sociale, poiché le disuguaglianze ambientali si riflettono in un impatto sanitario maggiore per le persone maggiormente esposte.

Come proteggersi dal fumo degli incendi

La crescente frequenza degli incendi boschivi e di quelli controllati rende sempre più urgente la necessità di affrontare questa minaccia nascosta. Oltre ai danni diretti causati dalle fiamme, la qualità dell’aria che respiriamo durante e dopo un incendio rappresenta un rischio silenzioso e costante. Che cosa possiamo fare per proteggere noi stessi e le persone vulnerabili?

Una delle soluzioni suggerite dagli esperti è l’espansione del monitoraggio della qualità dell’aria in tempo reale, che potrebbe aiutare le autorità a identificare tempestivamente le aree a rischio e avvertire i cittadini. La distribuzione di mascherine respiratorie N95 in modo coordinato durante gli eventi di fumo potrebbe, inoltre, salvare vite, soprattutto per coloro che non hanno accesso a spazi interni protetti.

Investire in tecnologie di filtrazione dell’aria negli edifici pubblici, come i centri anziani nelle zone a basso reddito, potrebbe fornire uno spazio sicuro per le persone vulnerabili durante le emergenze.

Un problema in crescita e le soluzioni future

Il fumo d’incendio è un vero killer dell’aria, un pericolo immediato e, al contempo, un problema a lungo termine da affrontare con urgenza. La crescente incidenza d’incendi boschivi, spesso amplificata dal cambiamento climatico, sta rendendo questa minaccia sempre più diffusa. Gli esperti avvertono che senza un’azione tempestiva e mirata, le mortalità prematura legata al fumo d’incendio continuerà a crescere.

Con politiche adeguate e l’adozione di tecnologie per monitorare l’inquinamento atmosferico, si può ridurre significativamente l’impatto sulla salute pubblica del fumo degli incendi. L’importanza di queste misure non riguarda solo la protezione individuale, ma anche quella delle comunità vulnerabili, che sono le prime a pagare il prezzo di un ambiente inquinato e sempre più ostile.

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