SCIENZA

Come il cervello umano sta cambiando, diventando più grande

Uno studio mostra che il cervello umano cambia decennio dopo decennio, diventando più grande e complesso: a influenzare la sua evoluzione possono essere diversi fattori

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E se vi dicessimo che il nostro anno di nascita (o ancor più precisamente, il decennio) ha influenzato, influenza e probabilmente continuerà a influenzare in modo radicale il cervello umano? Ebbene sì: un nuovo affascinante studio ha dimostrato che questo organo fondamentale cambia di anno in anno, si modifica in risposta a diversi fattori.

Ma come sta cambiando, nello specifico? È presto detto: diventando più grande e complesso. Attualmente gli studiosi hanno preso in considerazione i volumi del cranio, del cervello e dello spessore corticale di chi è nato nei decenni dal 1930 al 1970, e sì, i risultati sono davvero sorprendenti.

Lo studio sul cervello umano

Ma, come sempre, andiamo per ordine: lo studio, pubblicato su JAMA Network, è stato condotto da un team di ricercatori provenienti da diverse istituzioni accademiche, capeggiati dalle dottoresse Martha Clare Morris e Yang An. La squadra aveva l’obiettivo di esaminare le influenze ambientali sullo sviluppo cerebrale, testando eventuali differenze di decennio in decennio.

Per essere certi degli esiti, gli studiosi hanno coinvolto ben 3.226 partecipanti nati tra il 1930 e il 1970, senza patologie a carico del cervello. I risultati? Nello svolgere le analisi, i ricercatori si sono accorti che i partecipanti nati negli anni ’70 hanno mostrato un aumento significativo del 6,6% nel volume e addirittura un impressionante 15% in più di superficie cerebrale rispetto a quelli nati negli anni ’30.

Cosa fa ingrandire il cervello?

Un incremento notevole dunque, che ha naturalmente portato gli scienziati a chiedersi quali sono le sue cause scatenanti. Per riuscire a venirne a capo, il team della Morris e della An ha dovuto suddividere i partecipanti in ulteriori sottogruppi relativi al decennio di nascita: Anni 30, Anni 40, Anni 50, Anni 60 e Anni 70.

In questo modo hanno rilevato che le differenze sono già evidenti passando da un decennio all’altro: i nati negli Anni 40 hanno volumi e spessori leggermente inferiori rispetto a quelli degli Anni 50, mentre c’è una netta differenza tra gli Anni 40 e gli Anni 60. Anche se lo studio attualmente è in fase preliminare, i ricercatori suppongono che a fare la differenza siano le influenze ambientali nei primi anni di vita, influenze che passano attraverso fattori sanitari, socio-culturali ed educativi.

L’apprendimento che inizia sempre più presto, la maggiore attenzione alle esigenze fisiologiche del cervello (e tutte le attività di prevenzione del declino cognitivo) e gli stimoli che richiedono sforzi a livello di attenzione sarebbero tra le ragioni di questo particolare ingrandimento.

Implicazioni a lungo termine

Come abbiamo già detto, lo studio è ancora in fase preliminare e adesso si attendono ulteriori approfondimenti. Tuttavia, gli autori dello studio sostengono che il volume e lo spessore cerebrale sono ancora destinati ad aumentare. Ciò aprirebbe nuove porte nel campo della neuroscienza, perché suggerirebbe che il nostro cervello è in continua evoluzione.

Non sarebbe, dunque, modellato solo dalla nostra biologia, ma anche da tutti gli stimoli esterni dell’epoca in cui siamo nati. Ciò porterebbe alla ricerca e all’approfondimento di tutto ciò che può coadiuvare e incrementare funzionamento cognitivo e portare a una maggior plasticità cerebrale, dandoci la possibilità di diventare creature migliori. Sarà possibile?

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