SCIENZA

Come riconoscere meduse innocue e quali sono le meduse non urticanti

Ogni anno, le meduse “spaventano” i bagnanti in vacanza, ma non sempre sono pericolose: ecco come riconoscere quelle innocue e non urticanti.

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Ogni anno, durante l’estate, si torna a parlare di meduse: i nostri mari le vedono prolificare stagione dopo stagione, soprattutto a causa del cambiamento climatico che ha reso le temperature del mare più alte. Nell’acqua sempre più calda, queste creature si diffondono rapidamente e spesso causano delle vere e proprie invasioni. Ma sono davvero pericolose per l’uomo? Nonostante ciò che siamo soliti pensare, molte specie sono del tutto innocue, o al massimo provocano un leggero bruciore che passa nel giro di poche ore. Scopriamo come riconoscere le meduse non urticanti, per godersi le vacanze al mare in serenità.

Le meduse innocue e non urticanti in Italia

I mari italiani vedono abbondare le meduse, soprattutto da qualche anno a questa pare, a causa del riscaldamento globale. Non tutte sono però pericolose per l’uomo, ed è importante saperle riconoscere per poter fare il bagno senza preoccupazioni.

Tra le meduse da non temere c’è la Cotylorhiza tubercolata, chiamata anche Cassiopea mediterranea: ha un aspetto molto particolare, caratterizzato da un ombrello a forma di disco bianco e da una protuberanza rotonda e gialla che spunta al centro. Si tratta di una specie endemica del mar Mediterraneo ed è diffusa soprattutto lungo il litorale adriatico. Non è affatto urticante, al massimo può creare un po’ di irritazione nei soggetti più sensibili.

Discorso simile per l’Aurelia aurita, la medusa quadrifoglio: con un ombrello bianco trasparente perfettamente sferico, alla sommità del quale spicca una struttura dalla forma a quadrifoglio, è facilmente riconoscibile. I suoi tentacoli sono leggermente urticanti, ma il bruciore dura pochissimo tempo e non è mai troppo intenso.

La Chrysaora hysoscella, ovvero la medusa bruna, è abbastanza grande e con un ombrello pallido, di colore giallastro con sfumature marroni. Anch’essa ha dei tentacoli debolmente urticanti, il cui contatto con la pelle può provocare irritazioni che si manifestano entro 20 minuti. I sintomi, come prurito e bruciore, solitamente scompaiono da soli nel giro di qualche ora.

Infine, il Rhizostoma pulmo (alias polmone di mare): è una medusa molto grande, che può raggiungere i 50-60 cm di diametro e un peso di 10 kg. Ha un cappello bianco lattiginoso e un bordo sfrangiato blu-violaceo, nonché tentacoli urticanti che provocano solo irritazioni poco preoccupanti.

Quali sono le meduse a cui fare attenzione

Altre specie di medusa sono invece più pericolose (nel mondo ce ne sono anche alcune letali, ma per fortuna non sono presenti in Italia). La Pelagia noctiluca, ovvero la medusa luminosa, ha un ombrello di colore marrone-rosato o rosa-violetto, generalmente traslucido. I suoi tentacoli sono lunghissimi, possono raggiungere i 2 metri, e sono molto urticanti.

Molto nota è poi la cubomedusa (Carybdea marsupialis), dall’ombrello trasparente e di forma cubica, con tentacoli generalmente caratterizzati da anelli rossi. È una delle meduse più pericolose delle nostre acque, dal momento che produce un veleno in grado di provocare serie ustioni, i cui segni rimangono sulla pelle anche per settimane. In condizioni particolari, può persino mettere in pericolo la vita della persona colpita.

Infine, due meduse decisamente più rare nel Mediterraneo, ma da non sottovalutare. La prima è la Rhopilema nomadica, tipica del mar Rosso, da cui si sta pian piano diffondendo lungo le nostre coste. Con un ombrello bianco e un peso che può arrivare sino a 10 kg, ha tentacoli estremamente urticanti. La Drymonema dalmatinum, invece, può toccare il metro di diametro ed è davvero molto urticante.

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