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Una colonia di salpe avvistate a Portofino, sembrano meduse ma non lo sono

Una grande catena di salpe a Portofino fa gridare all'arrivo delle meduse ma sono creature ben diverse: innocue per l'uomo e utili per il fondale, ecco di cosa si tratta

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Colonia di salpe Fonte foto: iStock

Sapete cosa sono le salpe? A vederle in mare, è molto facile scambiarle per delle meduse. Si tratta infatti di organismi marini trasparenti e gelatinosi. A voler fare un confronto, però, ci si rende subito conto di una sostanziale differenza: le salpe si distinguono per la capacità di formare lunghe catene galleggianti.

È proprio ciò che è stato avvistato nel mare di Portofino dal fotografo subacqueo Alessandro Grasso. Un incontro spettacolare, reso raro dalle dimensioni eccezionali delle creature ammirate. Nei suoi 30 anni di immersioni, infatti, l’uomo non aveva mai visto salpe così grandi.

Cosa sono le salpe

Le immagini scattate nel mare di Portofino sono state realizzate a 35 metri di profondità, nella celebre secca dell’Isuela. Ciò che viene mostrato è un fenomeno naturale, tipico del periodo primaverile. In questa fase, infatti, le salpe trovano le condizioni ideali per proliferare.

Scendiamo però nel dettaglio, spiegando come le salpe (Salpa maxima) appartengano all’ordine dei Taliacei. Parliamo di un gruppo di organismi marini dal corpo trasparente, noti per la capacità di muoversi pompando acqua attraverso il corpo. A differenza delle meduse, non pungono e sono totalmente innocue per l’uomo.

Hanno inoltre un ruolo essenziale per l’equilibrio dell’ecosistema marino. Si nutrono infatti di:

  • batteri;
  • virus;
  • fitoplancton;
  • particolato sospeso.

Contribuiscono, dunque, a mantenere l’acqua pulita, fornendo al tempo stesso nutrimento per altre specie. Il loro affascinante ciclo di vita e la loro capacità di formare catene trasparenti le rendono creature uniche, perfettamente adattate a un ambiente in continua evoluzione.

Perché proliferano in primavera

Come detto, a rendere spettacolari le salpe è la loro capacità di formare delle lunghe catene galleggianti. Queste sono composte da individui che si riproducono asessualmente. Restano poi connessi tra loro, generando formazioni sorprendenti.

Non è la prima volta che in Italia viene mostrata una fioritura massiccia come questa. Nel 2013 accadde in Salento, con una composizione tanto ampia da provocare problemi ai pescatori, intasando le reti. Allora numerosi bagnanti ne risultarono spaventati, pensando al pericolo delle meduse. Per questo motivo è molto importante spiegare esattamente di cosa si tratti.

In questa fase dell’anno, dunque, potreste ritrovare delle salpe in acqua, in occasione dei vostri primi bagni. Ciò grazie al “bloom primaverile”. In tale periodo, infatti, si verifica un’esplosione di nutrienti nell’acqua, che alimenta questi organismi filtratori.

Il fenomeno delle salpe è parte di un ciclo naturale, come spiega Ferdinando Boero, zoologo ed ex professore dell’Università di Napoli Federico II: “Prima c’è il bloom del fitoplancton, poi quello dello zooplancton erbivoro, che include anche le salpe, e infine arrivano i pesci che si nutrono di questi piccoli organismi”.

È proprio questo equilibrio dinamico che consente ai nostri mari di ospitare una grande varietà di specie. In tal senso, l’incontro di Grasso con queste creature è una testimonianza recente e cruciale della straordinaria biodiversità dei nostri fondali.