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Attenzione ai pesci urticanti nel mare: quali sono e come riconoscerli

Ecco i pesci urticanti cui prestare attenzione e cosa fare in caso di puntura: scopri sintomi e consigli utili da attuare immediatamente

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Pesci urticanti Fonte foto: 123RF

Quando si entra in acqua occorre sempre prestare attenzione a potenziali rischi. Il mare è tanto splendido quanto potenzialmente dannoso. Un chiaro esempio è dato dai pesci urticanti. Se si chiede a qualcuno cosa lo spaventa maggiormente del mare, tirerà probabilmente in ballo gli squali, ma il rischio di una “puntura” è ben più elevato. Ecco su cosa prestare estrema attenzione.

Rischio punture nei nostri mari

Guardando all’Italia, è molto facile imbattersi in ricci di mare, meduse e anche tracine. Le percentuali di ferite e punture sono dunque non propriamente basse. Una condizione che, se non curata a dovere, può trasformarsi in un fastidio di una certa gravità.

Nel caso delle meduse, occorre sottolineare come possano attaccare i loro tentacoli su tutto il corpo. L’irritazione scaturisce dal contatto con una sostanza urticante, rilasciata dall’apertura delle vescicole. Le tracine sono note anche come pesci ragno e la loro grande pericolosità è in parte dovuta alla quasi totale mancanza di avvertimenti. Non sappiamo mai dove sono, a meno di prestare estrema attenzione a ogni passo. Si nascondono infatti nella sabbia. Calpestarle non è dunque così insolito. Ciò si traduce in aculei appuntiti conficcati nella carne, che liberano un potente veleno. Discorso vagamente simile vale per i ricci di mare, i cui aculei possono colpire mani e piedi.

I sintomi delle punture

La risposta del corpo a una puntura di una tracina è un violento dolore, quasi insopportabile. Ciò vale soprattutto per i più piccoli, che difficilmente sono in grado di gestire il bruciore. Nella stragrande maggioranza dei casi il contatto riguarda i piedi. Il dolore però non si limita a quest’area, estendendosi infatti a tutta la gamba, con irritazioni e gonfiore.

Più lieve la situazione in caso di puntura da riccio di mare. In questo caso, infatti, occorre aspettarsi unicamente dolore e fastidio, in una dose ben minore. Immediato invece il bruciore dopo il contatto con una medusa. La durata cambia da caso a caso, ma generalmente tutti fronteggiano una reazione cutanea nella zona affetta, come nel caso dell’orticaria.

In casi rari possono verificarsi sintomi di altro genere:

  • nausea;
  • stato confusionale;
  • vomito;
  • sudorazione;
  • pallore;
  • mal di testa;
  • eruzione cutanea;
  • fatica nel respirare.

Cosa fare in caso di puntura

Leggende a parte, cosa fare in caso di puntura irritante in mare? Se si tratta di una tracina, occorre tentare di restare fermi e calmi. A seconda dei casi, si può valutare di assumere un antidolorifico. In casi gravi, con fatica nel respirare e calo di pressione, sarebbe il caso di recarsi al pronto soccorso.

I ricci di mare hanno piccoli uncini negli aculei, che è difficile rimuovere. È dunque il caso di consultare un medico. Agire da sé può spingerli ancora più in profondità o, peggio ancora, spezzarli (rischio infezione). In caso di puntura da medusa, invece, occorre lavare la zona in acqua di mare (mai acqua dolce). Si può quindi procedere alla rimozione di residui con della carta plastificata o un coltello (dalla parte liscia, ovviamente). Si consiglia poi di applicare dei prodotti specifici, acquistabili in farmacia.

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