SCIENZA

Avvistate nuove comete oscure nello Spazio, la scoperta della Nasa

Cosa sono le comete oscure? Somigliano a degli esteroidi ma si comportano come comete: potrebbero aver avuto un ruolo chiave nella nostra esistenza

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Fonte: European Southern Observatory / M. Kornmesser

Cosa sono le comete oscure? Si tratta di oggetti celesti che possono assomigliare a degli asteroidi ma, in realtà, presentano un comportamento che richiama quello delle comete. La prima è stata segnalata meno di due anni fa e, poco dopo, ne sono state individuate altre sei. Un nuovo studio ha ora svelato come il numero sia di fatto raddoppiato, dato l’avvistamento di altri sette corpi celesti di questo genere. È stato inoltre scoperto come ne esistano due tipologie (almeno). Corpi distinti dei quali parliamo di seguito nel dettaglio.

Nuove comete oscure

Come detto, gli esperti hanno scoperto come esistano due tipologie, almeno, di comete oscure. Popolazioni distinte di corpi celesti. Le più grandi risiedono nel Sistema Solare esterno. Quelle più piccole, invece, nel Sistema Solare interno. Ciò, però, non rappresenta l’unica differenza cruciale, anzi.

I risultati dello studio sono stati pubblicati nel Proceedings of the National Academy of Sciences nella giornata di lunedì 9 dicembre 2024. Sappiamo che gli scienziati hanno intuito l’esistenza di comete oscure quando, nel 2016, uno studio ha portato a notare la traiettoria di 2003 RM, quello che si riteneva fosse un asteroide. Il tutto risultava leggermente spostato rispetto all’orbita prevista. Un’accelerazione non compresa grazie alle accelerazioni tipiche degli asteroidi, come per l’effetto Yarkovsky.

Ecco le parole di Davide Farnocchia (Jet Propulsion Laboratory della Nasa), co-autore dello studio: “Quando si vede questo tipo di perturbazione in merito a un oggetto celeste, generalmente vuol dire che si tratta di una cometa, caratterizzata da materiale volatile che fuoriesce dalla sua superficie, dandole una spinta”.

In nessun caso però è stato trovato un segno relativo a una coda di cometa. Sembrava infatti un asteroide come tanti altri. Un mistero durato fino a che non è stata compresa la vera natura di quanto si stava osservando.

Due tipologie di comete oscure

Fortunatamente l’attesa è stata ridotta. Nel 2017 un telescopio sponsorizzato dalla Nasa ha infatti scoperto il primo oggetto celeste della storia documentato con origine al di fuori del nostro Sistema Solare.

Noto come Oumuamua (1I/2017 U1), è apparso come un singolo punto di luce, ovvero un asteroide. La sua traiettoria, però, è cambiata come nel caso delle comete che degassano materiale volatile dalla propria superficie.

Sorprendente rendersi conto come un oggetto tanto cruciale per noi avesse lo stesso comportamento di 2003 RM. Ciò ha reso quest’ultimo molto più intrigante e centrale nell’ambito della ricerca scientifica.

Fino al 2023 sono stati scoperti sette oggetti del Sistema Solare che, pur somigliando a degli asteroidi, si comportavano come comete. Ciò è bastato per la creazione di una categoria propria: comete oscure. Il ritrovamento di altri sette corpi ha ovviamente generato nuove domande.

Analizzando la riflettività e le orbite, è stato scoperto che il nostro Sistema Solare contiene due differenti tipi di comete oscure. Quelle esterne vantano caratteristiche simili alle comete della famiglia di Giove. Ciò vuol dire che vantano orbite altamente eccentriche e sono più grandi. Quelle interne, invece, percorrono orbite quasi circolari e sono generalmente più piccole.

Tutto ciò però solleva nuove domande, ad esempio sull’origine delle comete oscure. Ci si chiede, poi, cosa comporti la loro accelerazione anomala e, non da meno, “potrebbero contenere ghiaccio?”. Di fatto risultano essere una delle nuove fonti potenziali ad aver condotto sul nostro pianeta i materiali cardine per lo sviluppo della vita. Proseguire nell’analisi vuol dire anche fare passi in più per avere risposte sulla nostra origine.

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