Saturno ha 128 nuove lune, così il pianeta arriva a un totale di 274
Scoperte nuove lune nell'Universo, piccole, irregolari, forse frammenti di collisioni tra corpi celesti. Ora Saturno ha 128 nuove lune, poiché orbitano intorno al pianeta

Sono state scoperte nuove lune nell’Universo: appartengono a Saturno che, così, incrementa considerevolmente il numero dei suoi satelliti naturali. Ecco tutti i dettagli forniti dagli scienziati che hanno svolto un lungo lavoro di osservazione per individuarle.
Ci sono 128 nuove lune nell’Universo
Saturno ha 128 nuove lune: il gigante gassoso ora può vantare ben 274 satelliti naturali, un numero che lo rende indiscutibilmente il pianeta con più lune nel Sistema Solare. Il sorpasso su Giove, che vantava 95 lune, è avvenuto definitivamente nel 2023, ma l’ultimo annuncio di marzo 2025 ha ufficializzato un distacco incolmabile. Le 128 nuove lune appena scoperte portano il conteggio complessivo di Saturno a un totale straordinario di 274 satelliti naturali, un numero che quasi raddoppia quello di tutti gli altri pianeti messi insieme.
Le nuove lune, per lo più di dimensioni modeste e di forma irregolare, sono il risultato di un lungo lavoro di osservazione condotto tra il 2019 e il 2023 da un team internazionale di astronomi. Utilizzando il Canada France Hawaii Telescope, situato a Mauna Kea, Hawaii, i ricercatori hanno monitorato con attenzione le aree circostanti Saturno, scoprendo per la prima volta un gruppo di 62 lune. Grazie a successive osservazioni, il numero delle lune individuate è cresciuto fino a raggiungere 128. La conferma definitiva è arrivata a marzo 2025, quando il Minor Planet Center ha ufficialmente ratificato la scoperta.
Molte delle lune recentemente individuate sono corpi rocciosi di pochi chilometri di diametro, ben lontane dalle dimensioni di Titano, la più grande delle lune di Saturno, che ha un diametro di oltre 5.100 chilometri. Sebbene siano piccole, queste lune vanno comunque considerate satelliti naturali in quanto orbitano attorno al pianeta, nonostante le loro traiettorie irregolari e altamente inclinate rispetto all’equatore di Saturno. Inoltre, molte di queste lune seguono parabole inverse rispetto alle maggiori lune, ossia muovendosi “all’indietro” rispetto alla direzione di rotazione di Saturno.
L’origine delle lune scoperte
Secondo gli scienziati, la maggior parte delle nuove lune nell’Universo è stata probabilmente catturata dalla forza gravitazionale di Saturno durante antiche collisioni tra corpi celesti. In particolare, si pensa che le lune irregolari siano frammenti di collisioni tra corpi più grandi o, in alcuni casi, schianti avvenuti tra comete e altri oggetti nel Sistema Solare.
La scoperta di queste lune ha permesso agli astronomi di ipotizzare che Saturno abbia sperimentato eventi catastrofici nel suo passato, anche relativamente recente, con scontri che potrebbero essere avvenuti negli ultimi 100 milioni di anni, un periodo piuttosto recente in termini cosmici.
Un gruppo particolarmente interessante tra le nuove lune scoperte è quello denominato “Mundilfari”, che include 47 delle 128 lune identificate. Questo sottogruppo prende il nome da una divinità della mitologia norrena e potrebbe essere il risultato di una collisione avvenuta all’interno dell’orbita di Saturno proprio in tempi geologicamente recenti. La presenza della famiglia di lune potrebbe suggerire che, contrariamente a quanto si pensi, la regione esterna del Sistema Solare non sia stata così tranquilla negli ultimi 100 milioni di anni, ma piuttosto soggetta a eventi dinamici e tumultuosi.
Le tecnologie attuali non dovrebbero portare a nuove scoperte significative a breve termine, poiché le lune irregolari di Saturno sono difficili da individuare a causa delle loro piccole dimensioni e delle orbite inclinato-ritorte. Inoltre, si potrebbe aprire anche un dibattito tra i ricercatori: i criteri scientifici per definire una “luna” non sono rigorosi, alcuni esperti suggeriscono che i miliardi di piccoli frammenti presenti negli anelli di Saturno potrebbero teoricamente essere considerati come lune, anche se gli astronomi tendono a escluderli da queste classificazioni.
Tuttavia, il dottor Edward Ashton, uno degli autori principali dello studio, ha dichiarato che, sebbene non siano previsti altri avvistamenti di nuove lune di dimensioni significative, i dati ottenuti suggeriscono che Giove difficilmente riuscirà a riprendersi il titolo di “pianeta con più lune”.