SCIENZA

Cosa sappiamo del buco nero "in fuga" nello Spazio

Un buco nero supermassiccio sarebbe in fuga dalla sua galassia "domestica", come notato di recente dal telescopio spaziale Hubble

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Fonte: 123RF

Non ci sono soltanto quelle carcerarie che il cinema ha reso spettacolari e indimenticabili: un’altra fuga che può tenere con il fiato sospeso è quella di cui si sta rendendo protagonista un buco nero supermassiccio. Si tratta di un oggetto celeste che sembra essere stato apparentemente espulso dalla sua galassia e che si sta trascinando dietro diverse stelle.

In base a quanto apparso su un articolo pubblicato sulla rivista scientifica specializzata “The Astrophysical Journal Letters”, è la prima volta in assoluto che si osserva qualcosa del genere nello Spazio, vale a dire un buco nero al di fuori della sua galassia “domestica” e che poi comincia a vagare nell’Universo.

Le incredibili dimensioni del buco nero

Secondo quanto riferito dagli astronomi, il buco nero di cui si sta parlando non è altro che una striscia di luce molto luminosa. Per lo meno è apparso in questo modo al telescopio spaziale Hubble che stava osservando la galassia nota come RCP 28. Quest’ultima si trova a 7,5 miliardi di anni luce dal nostro pianeta: si è capito come la striscia abbia invece una dimensione di 200mila anni luce per quel che riguarda la lunghezza. Non è una misura trascurabile, visto che si tratta di oltre il doppio della Via Lattea, dunque qualcosa di impressionante. La composizione, poi, dovrebbe essere caratterizzata da gas compresso.

Altri numeri possono far comprendere meglio quello che è successo. Il gas appena menzionato è riuscito a trascinare il buco nero che dovrebbe essere 20 milioni di volte più grande rispetto alla massa del Sole. In aggiunta, la fuga-allontanamento sta avvenendo a una velocità pazzesca, per la precisione quasi 6 milioni di chilometri orari (4500 volte la velocità del suono per intenderci). A fornire delle conferme importanti in tal senso ci ha pensato, tra l’altro, un ulteriore telescopio spaziale, il Keck che si trova alle Hawaii. Vale la pena ricordare come le grandi galassie ospitino sempre buchi neri supermassicci al loro interno.

La velocità di fuga del buco nero

Questi stessi oggetti celesti, quando sono attivi, tendono a gettare letteralmente del materiale, un’espulsione che avviene a gran velocità. Le emissioni si possono notare nello Spazio proprio come strisce di luce, non molto diverse da quella individuata nei giorni scorsi. Il nome tecnico del fenomeno è quello di “getto astrofisico”. Ogni volta che il getto si indebolisce, si allontana dalla sua fonte di emissione. Allo stesso tempo la potenziale coda del buco nero supermassiccio si rafforza, una potenza che si accumula man mano che ci si allontana dalla fonte di emissione.

In realtà ci sono dei dettagli che hanno in parte spiazzato gli scienziati. I getti astrofisici che vengono espulsi dal buco nero di solito si diramano fino a formare una sorta di ventaglio. Nel caso delle ultime osservazioni, invece, l’intera struttura sembra essere rimasta più lineare e serviranno dunque nuovi approfondimenti per saperne di più (ma non sarà un compito semplice). Nel caso della conferma delle prime impressioni, gli astronomi potrebbero esultare a ragione: in effetti, non è mai accaduto che qualche dispositivo spaziale abbia mai osservato un buco nero che sfugge dalla sua galassia.

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