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SCIENZA

Un buco nero sta rilasciando degli strani rumori: cosa è emerso

Sta succedendo qualcosa di davvero strano nell'Universo: un buco nero ha cominciato ad emettere dei misteriosi rumori che hanno lasciato di stucco gli scienziati. Ecco cosa sta accadendo

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Cosa sappiamo davvero dei buchi neri? Sicuramente meno di quanto vorremmo, ed è per questo che gli astrofisici non smettono di interrogarsi sui loro misteri. Nelle ultime settimane, poi, l’interesse verso questi corpi celesti è drasticamente aumentato. Come mai? Perché uno di loro, chiamato AT2018hyz, sta emettendo dei suoni davvero molto, molto particolari.

I suoni (e le luci, in realtà) in questione non sono affatto canonici, specie se si considera che sono accompagnati da una sorta di rilascio di energia che, sulla carta, dovrebbe essere impossibile: il buco nero infatti, per definizione, ha un campo gravitazionale tale da superare la velocità della luce e da non permettere a nulla, proprio nulla, di uscire.

Gli strani rumori del buco nero e gli interrogativi

Per chi non lo sapesse, un buco nero è la conseguenza di una serie di implosioni di massa. Queste implosioni non sono eccessive, tant’è che vengono definite “solo” come sufficientemente elevate, ma il loro succedersi fa in modo che la gravità domini su qualsiasi altra forza. Proprio per questo, a un certo punto, si verifica il cosiddetto collasso gravitazionale che fa sì che non solo lo spazio, ma anche il tempo, si concentrino in un solo punto: il centro.

Nel centro, che per ovvi motivi non è direttamente osservabile, lo stato della materia di curvatura diventa tendente a infinito e il volume tendente a zero, creando la cosiddetta “singolarità“, ovvero qualcosa che ha caratteristiche e leggi sconosciute ed estranee rispetto alla relatività generale. Ora, pare che AT2018hyz, qualche anno fa (circa il 2018) abbia inglobato una stella riducendola a brandelli quando si è avvicinata. Il colpo di scena sta proprio qui: i rumori sarebbero collegati a questa stella che sta, in qualche modo, venendo fuori.

I suoni del buco nero e l’ossessione degli scienziati

Avevamo già parlato di questo particolare rigurgito che, però, continua ad attirare l’attenzione. Gli scienziati sono letteralmente ossessionati: com’è possibile che diversi anni dopo la fine della stella il buco nero stia rumoreggiando? Sulla carta, i suoni e i rumori emessi, infatti, sono “normali” nei primi mesi dopo che la stella viene risucchiata e distrutta, non dopo così tanto tempo. È quasi come se la stella fosse risultata indigesta e stesse lottando per venire fuori.

Non solo: il buco nero sta anche illuminando i cieli emettendo un’energia che secondo il team di ricercatori del Center for Astrophysics dell’Harvard & Smithsonian, che ha individuato il fenomeno, è inspiegabile. Per questo Yvette Cendes, ricercatrice associata del team, ha deciso di iniziare un nuovo studio per fare chiarezza. Secondo gli scienziati è impossibile che il buco nero stia espellendo ora il materiale (che si muove a metà della velocità della luce) in maniera spontanea. Ma allora cosa può essere successo?

Le ipotesi sui suoni del buco nero

La dottoressa Yvette Cendes spiega che comprendere il motivo per cui questo “deflusso” della materia è arrivato così in ritardo è fondamentale per capire come i buchi neri si alimentino e che è fondamentale capire cosa stia spingendo fuori la stella. Il team della Cendes sta partendo da quella che viene chiamata spaghettificazione stellare, ovvero dal processo (già studiato) di distruzione della stella una volta giunta vicino al buco nero.

Durante questo processo, le intense forze del campo gravitazionale del buco nero prima attraggono la stella, poi la stirano e poi la “tagliano” in filamenti lunghi e sottili (appunto simili a spaghetti). Alla fine, il materiale allungato si avvolge a spirale attorno al buco nero e si riscalda, creando un lampo che gli astronomi possono individuare a milioni di anni luce di distanza.

Se è vero che nel caso di AT2018hyz questo “lampo” con conseguenti suoni è giunto in ritardo, tutto cambia: ci si chiede dunque per quanto tempo i filamenti della stella possano permanere intatti all’interno del suo centro misterioso e cosa possa implicare tutto questo per l’astrofisica.  «L’intera situazione ci ha colti completamente di sorpresa – ha detto ancora la Cendes – nessuno ha mai visto niente di simile prima. Attualmente, questo buco nero è estremamente radioluminoso. Il prossimo passo è capire se ciò sia un’anomalia e cosa la provochi o se avvenga effettivamente più regolarmente, senza che ce ne fossimo mai accorti prima».