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Cos'è la realtà aumentata e come trasformerà la nostra vita

La AR (augmented reality), come viene chiamata in gergo, arricchisce la realtà con tutta una serie di informazioni da sovrapporre a quello che vedono gli occhi

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Fonte: Flickr

La realtà aumentata è una tecnologia, relativamente recente, e in continua evoluzione. Se volessimo definirla, in maniera molto generica, si potrebbe dire che è la rappresentazione di una realtà alterata in cui, alla normale realtà percepita dai nostri sensi, vengono sovrapposte informazioni artificiali e virtuali.

La realtà aumentata inizia a diventare di domino pubblico grazie ai Google Glass che, tramite un piccolo display posizionato sopra l’occhio, riempie il campo visivo di dati e informazioni sull’ambiente circostante di chi lo indossa. Ma concetto di AR, però, ancora prima di conquistare l’intero settore mobile, – quindi smartphone, laptop, tablet, occhiali e visori abbinati ad appositi software o applicazioni – muove i primi passi in ambiti molto più tecnici e specifici come quello militare, della ricerca scientifica e della medicina.

Alle origini della realtà aumentata

I primi esempi di realtà aumentata, non a caso, sono introdotti nel settore dell’aeronautica militare sotto forma di head-up display (HUD) – visore a sovrimpressione – sugli aerei da combattimento per mostrare ai piloti dati di volo come, per esempio, la quota e velocità del velivolo o la distanza dall’obiettivo, senza distogliere lo sguardo dalla “guida” per costringerli a controllare tutta la strumentazione di bordo. Una tecnologia che, successivamente, è stata adottata anche dall’aviazione civile, veicoli terrestri e marittimi sempre in settori specifici.

Fonte foto: Flickr

GoogleGlass, primo visore per realtà aumentata ad arrivare sul mercato

La realtà aumentata arriva al grande pubblico

Una delle prime applicazioni a sfruttare il concetto di realtà aumentata in ambito “pacifico”, ossia per arricchire l’ambiente che circonda i possessori di smartphone, e nello specifico dell’iPhone 3GS nel 2009 – fu Layar. Si trattava di un reality browser che, grazie ai dati su longitudine e latitudine in arrivo dal GPS del dispositivo, e con lo zampino dell’accelerometro, consentiva di inquadrare con la fotocamera un particolare edificio o monumento per ricevere informazioni come, per esempio, il nome o la storia, oppure dritte sui punti di interesse presenti nelle vicinanze.

Google crede e investe nella realtà aumentata

Da Layar, ai Google Glass, il passo è breve. Il colosso di Mountain View coglie al volo le potenzialità dell’augmented reality, e con la mole di contenuti che gli arriva dai suoi innumerevoli servizi web, fa fare un ulteriore salto in avanti a questa tecnologia dal sapore fantascientifico. L’utente indossa gli occhialini e, usando semplicemente la voce o il touchpad integrato, fa ricerche su Google, scorrazza per il web, dà un’occhiata ai social network o legge le notizie online. Ma, poiché i Google Glass sono in costante comunicazione con lo smartphone, l’utente può anche telefonare, visualizzare e inviare SMS, scattare foto o registrare video da condividere, oppure farsi aiutare da Google traduttore o dalle Google Maps quando si è in difficoltà con una lingua straniera o una destinazione da raggiungere. Una tecnologia, insomma, che inizia gradualmente a cambiare il modo di vedere il mondo.

E arrivano gli ologrammi ad aumentare la realtà

I Google Glass fanno da apripista ad altri device che sfruttano la realtà aumentata. Una delle novità più recenti e interessanti sono i Microsoft HoloLens svelati in occasione del lancio di Windows 10. Il progetto, ancora in fase di prototipo, è sviluppato in collaborazione con la NASA e funziona in modo autonomo, ossia non necessita di alcun collegamento con uno smartphone o altro dispositivo. Si tratta, in pratica, di un vero e proprio computer olografico indossabile dotato di sensori di movimento, microfono e audio surround – o meglio spatial sound – che consente di capire da dove proviene il suono, oltre a una videocamera di profondità simile a quella in dotazione su Microsoft Kinect. Dov’è la novità? Chi lo indossa viene catapultato in una realtà costituita da ologrammi in cui vivere esperienze di gioco senza precedenti. Il funzionamento dei Microsoft HoloLens è piuttosto complesso, a dir poco fantascientifico: dei fotoni colpiscono le lenti formate da strati di vetro blu, verde e rosso, fino a raggiungere la parte posteriore degli occhi. Le particelle di luce, a questo punto, attraversando il Light Engine del dispositivo in una data angolazione, generano gli ologrammi visualizzati dall’utente. Non si sa ancora quando questa meraviglia arriverà sul mercato, né quanto costerà, ma di fatto rappresenta un’ulteriore dimostrazione delle potenzialità della realtà aumentata che, per certi versi, si fonde con la realtà virtuale.

Fonte foto: Microsoft

Microsoft HoloLens

Le tante realtà della realtà aumentata

Fin qui il presente, o il futuro prossimo, della realtà aumentata. Quando vedremo, però, questa tecnologia in settori diversi da quello ludico o militare? Molto presto. Sono già in cantiere molte altre applicazioni in grado di cambiare la vita di tutti i giorni. Come, per esempio, nel settore medico: i chirurghi potrebbero consultare le cartelle cliniche dei pazienti senza interrompere un’operazione in corso. Oppure i pompieri essere in grado di visualizzare il luogo di un incendio, magari per sapere in anticipo dove sono posizionati gli idranti o studiare le planimetrie di un edificio, ancora prima di intervenire per spegnere le fiamme. La realtà aumentata, infine, sta per “investire” il settore automobilistico cambiando completamente le nostre abitudini al volante. Cosa dire di un parabrezza che mostra in tempo reale indicazioni stradali, segnaletica e velocità da seguire, e informazioni sul traffico? Si tratta solo di uno dei tanti esempi dove la fantasia e creatività rappresentano l’unico limite. Una cosa però è certa: la realtà aumentata sta per stravolgere, per sempre, la nostra realtà quotidiana.

 

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