SCIENZA

Clima, abbiamo un'altra brutta notizia sulle temperature alte

L'Italia sta vivendo l'anno più caldo della sua storia: ecco gli interventi immediati da poter attuare e quali sono gli scenari

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La crisi climatica imperversa e l’Italia è alle prese con una condizione a dir poco allarmante. Il nostro Paese è da anni, ormai, al centro di un processo di trasformazione. Basti pensare che il 2024 è già l’anno più caldo mai registrato nel nostro Paese. Ecco quali sono le condizioni attuali e cosa c’è da aspettarsi.

Caldo record in Italia

Mai come quest’anno, chi ripete ossessivamente che il caldo è eccessivo e che “non si respira”, non sta esagerando. Il 2024 è un anno record per il rialzo delle temperature, con 1,47 gradi in più rispetto alla media storica.

Lo evidenzia un’analisi Coldiretti, basata sui dati Isac Cnr, in relazione ai primi sei mesi di quest’anno. La colonnina di mercurio minaccia di superare i 40°C entro i nostri confini. Un danno devastante per la popolazione, i turisti e differenti settori economici, quello delle coltivazioni in primis. Basti pensare all’esempio della Sicilia.

Bollino rosso in ben undici città e soggetti fragili che necessitano di estreme cure, al fine di evitare il peggio. In condizioni di questo tipo, non si fa poi una gran fatica a credere alle previsioni degli esperti. Si evidenzia infatti come parte del territorio siculo possa trasformarsi in un deserto entro il 2030.

Temperature al rialzo, divisione per Regioni

Si richiede un immediato intervento da parte delle istituzioni, considerando il gravoso stato d’allarme. Se è vero che non è possibile invertire la rotta in un istante, si può ragionare per delle soluzioni urbane che diano sollievo ai cittadini. Più verde in città abbasserebbe nettamente le temperature percepite.

Al tempo stesso, però, occorre agire per tutelare le coltivazioni. Coldiretti sottolinea come le temperature record si registrano soprattutto al Sud, con 1,64°C in più rispetto alla media storica. Non va meglio al Centro Italia, con 1,63°C. Al Nord, invece, l’anomalia registrata è lievemente più bassa: +1,20%. Ciò è garantito dalle ondate di maltempo che hanno colpito le Regioni. Un dramma che quasi ha fatto rimpiangere il caldo anticipato vissuto altrove, considerando i gravosi danni.

L’Italia è così tra incudine e martello, tra siccità e nubifragi. Una condizione che rischia di peggiorare, tenendo conto del prevedibile gran utilizzo di massa dei condizionatori. Il grado di inquinamento delle nostre città aumenterà notevolmente e, come visto a Milano, si andrà incontro a dei blackout sempre più frequenti.

Aree verdi

Come detto, si ha assoluta necessità di aree verdi. Queste dovrebbero aumentare, fino a divenire una presenza costante e, in alcune aree, dominante. Si stima un possibile abbassamento delle temperature fino a 3 gradi, stando alle analisi di Coldiretti.

“Un’area verde di 1500 metri quadrati raffredda in media 1,5 gradi e propaga i suoi effetti positivi a decine di metri di distanza. (…) Occorre puntare su un grande piano di riqualificazione urbana di parchi e giardini, che migliori la qualità dell’aria e della vita della popolazione, dando una spinta all’economia e all’occupazione”.

In Italia, per comprendere bene la mole del dramma, ogni abitante dispone di appena 32,8 metri quadrati di verde urbano. Situazione allarmante soprattutto nei grandi centri, dove si va dai 18,9 mq di Milano ai 17 di Roma, dai 13,6 di Napoli ai 9,5 di Bari.

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