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L'isola italiana che si trasformerà in un deserto: l'allarme siccità continua

La Sicilia come la Tunisia e la Libia: entro il 2030 la Regione italiana rischia di trasformarsi in parte in un deserto.

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L’allarme in Sicilia è divenuto di caratura internazionale. Il Guardian si è interessato alle condizioni climatiche che attanagliano la splendida Regione italiana, lanciando una catastrofica previsione. Parte del territorio siculo si trasformerà in un vero e proprio deserto.

Siccità in Sicilia

La Sicilia è nella morsa della siccità ormai da tempo. Il cambiamento climatico ha estremizzato alcune condizioni tipiche della Regione, i cui cittadini non trovano via d’uscita. Mentre la politica sogna il ponte sullo Stretto, il turismo è in crisi e il quotidiano si fa sempre più complesso.

Anche il Guardian ha lanciato un allarme, raccontando in una sua inchiesta la realtà delle campagne siciliane bruciate, in assenza di una sola goccia d’acqua dal cielo e tormentate dal sole rovente. Nello specifico il quotidiano britannico si è recato nella provincia di Caltanissetta, che è la più colpita dal fenomeno. Qui gli animali sono costretti a bere fango per tentare di sopravvivere e nei campi, come raccontato da Repubblica, non cresce neanche una spiga.

Il giornale prende una storia specifica e la pone al centro, come esempio per evidenziare il dramma in corso. Ha parlato delle 200 capre di un allevatore, che vagano disperate alla ricerca di acqua e foraggi. Il paesaggio però non offre soluzioni. Viene definito “lunare”, per la sua aridità. Nulla cresce e l’uomo vive a stento. Prosciugati laghetti e pozzi, ormai colmi di fango, in una Regione che ha toccato il proprio record di temperature tre anni fa, con 48 gradi. In questo 2024 sperimenta un’assenza di precipitazioni devastante, ma non impensabile. La crisi climatica del resto è sotto gli occhi di tutti e, da tempo, si parla di come ciò avrà un impatto anche sul settore immobiliare. In pratica si tenderà a spostarsi sempre più verso nord, dove i “Paesi freddi” odierni, diventeranno miti.

Le piogge sono diminuite del 40% e Coldiretti grida: “La mancanza d’acqua è già costata 33mila posti di lavoro nei campi del Sud Italia”.

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Il deserto di Sicilia

Il giornale britannico ha poi intervistato Christian Mulder, professore di Ecologia e cambiamenti climatici presso l’Università di Catania. Le sue parole fanno rabbrividire: “A partire dal 2030, un terzo del territorio della Sicilia diventerà un deserto. Qualcosa di equiparabile a Libia e Tunisia. (…) La Sicilia sta affrontando le conseguenze di decenni di cattiva gestione delle risorse idriche”.

Come se non bastasse tutto ciò, si aggiunge l’emergenza incendi. Soltanto lo scorso anno ha distrutto poco meno di 700 ettari di boschi e vegetazione. Un danno calcolato in circa 60 milioni di euro.

Il futuro in Sicilia è catastrofico e la politica è immobile. Anzi, peggio, parte degli schieramenti sono intenti a contrastare le tesi sul cambiamento climatico, promettendo lotta contro l’Ue e i suoi progetti ambientalisti. Basti pensare alle tante grida di battaglia della Lega. Nel frattempo si ha necessità di tutelare la Sicilia immediatamente. Il 2030 è di fatto amaramente a un passo da noi.

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