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E' ufficiale: su Telegram sono arrivati i pagamenti 2.0

In un colpo solo Telegram lancia tantissime novità per i suoi utenti: la più importante è la possibilità, per tutti, di pagare dentro l'app.

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Ancora una volta Telegram anticipa WhatsApp: mentre la piattaforma del gruppo Facebook ancora sta facendo esperimenti in pochi Paesi del mondo (qui vi raccontiamo a che punto siamo è arrivata WhatsApp), quella di Pavel Durov ha appena lanciato a livello globale (insieme a moltissime altre novità) la possibilità di fare pagamenti senza uscire dall’applicazione.

Per la precisione Telegram ha lanciato i “pagamenti 2.0“, perché già nel 2017 aveva iniziato a dare la possibilità ai suoi utenti di fare acquisti dall’app, ma solo interfacciandosi con un bot, un codice che offre risposte automatizzate ai potenziali clienti. Ora, invece, qualunque commerciante (in carne ed ossa) può dialogare con i clienti tramite una chat di Telegram e permettere loro di finalizzare un acquisto senza mai uscire dall’app per passare da un sito esterno per il pagamento. A gestire la transazione, però, non è Telegram e questo, in fin dei conti, è anche un vantaggio per tutti.

Come funzionano i pagamenti 2.0

La chiave del successo del sistema di pagamento lanciato da Telegram, e la differenza con quello che sta realizzando WhatsApp, è che lo scambio di denaro viene gestito da una piattaforma esterna. Telegram ha stretto una partnership con otto grandi aziende del settore (e in futuro ne arriveranno altre):

  • Stripe
  • Yandex.Money
  • Sberbank
  • Tranzzo
  • Payme
  • CLICK
  • LiqPay
  • ECOMMPAY

In questo modo, in una normale chat Telegram, il commerciante può inviare al cliente il link all’oggetto o servizio da comprare e l’utente deve semplicemente toccare l’icona del pagamento. Nessuno dei due uscirà dall’app, ma il pagamento verrà effettuato e, in più, l’utente avrà anche l’opportunità di aggiungere una mancia che andrà direttamente al commerciante.

Pagamenti 2.0, la questione privacy

La scelta di affidarsi ad una piattaforma esterna di pagamento, piuttosto che di svilupparne una in casa, comporta il fatto che Telegram non riceve e non registra alcun dato sulla transazione economica tra commerciante e clienti. Nessuna informazione su cosa è stato comprato, su quanto è stato pagato, sul metodo di pagamento utilizzato viene inviata a Telegram.

Tutto passa dalla piattaforma scelta e Telegram non prende neanche una percentuale sul valore dell’acquisto.

Telegram, le altre novità

Insieme ai pagamenti 2.0, che costituiscono certamente la novità più di impatto per gli utenti, Telegram ha anche annunciato numerose altre novità.

La prima sono le chat vocali programmate nei gruppi e nei canali (ve ne abbiamo parlato qui), affondo diretto a Clubhouse: quando ne viene schedulata una l’utente iscritto al gruppo o canale vedrà un conto alla rovescia, ma la chat inizierà solo quando l’amministratore premerà effettivamente il pulsante di avvio.

Sempre all’interno delle chat vocali, poi, arrivano i “mini profili“: è ora possibile guardare chi partecipa alla chat vocale e fare tap sull’icona di uno dei partecipanti per vedere l’immagine più grande e leggere la bio di quella persona. Serve a capire meglio con chi stiamo chattando.

Inoltre, Telegram ha appena lanciato due nuove app web complete di sticker animati, modalità scura e cartelle chat, ha migliorato il player video e ha introdotto il “pinch to zoom“: è ora possibile ingrandire una foto condivisa in chat usando il classico pizzico con due dita. Il pinch to zoom funziona persino con le foto di apertura delle pagine web condivise tramite link.

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