SCIENZA

Una fobia ti blocca? Non sei solo: sono più diffuse di quanto credi

Ogni fobia rappresenta una paura irrazionale di qualcosa che spesso non è una vera e propria minaccia: ecco le più diffuse nel nostro pianeta

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La paura ci spinge a vedere le cose più brutte di quel che sono. Ne era convinto Tito Livio, e c’è un fondo di verità in quello che diceva; ma chi non vive in prima persona una delle fobie tra le più diffuse al mondo non potrà mai capire che cosa si prova. Si tratta di situazioni più comuni di quello che si potrebbe immaginare, oltre che limitazioni importanti alla normale vita quotidiana.

Da qualche tempo sono stati identificati i “circuiti” che controllano la paura nel nostro cervello, anche se spesso si può fare ben poco con una fobia. Si sta parlando infatti di paure estreme, irrazionali e spesso sproporzionate, visto che nella maggior parte dei casi la paura riguarda qualcosa che non è una reale minaccia.

Una domanda che ci si può porre è quali siano le più diffuse in assoluto nel mondo. Il World Mental Health Survey Initiative ha stilato una classifica che permette di capire quali situazioni influiscano sulla mente, rendendo insopportabili dei momenti che per altre persone potrebbero sembrare normalissimi. In testa a questo elenco c’è l’aracnofobia. Il 4% della popolazione mondiale soffre di una fobia che ha a che fare con un animale, ragni in primis. Di solito si presenta in diversi modi, a seconda dei livelli di intensità, dal disgusto alla repulsione vera e propria, mentre la forma peggiore consiste nell’orrore “puro” che porta ad attacchi di panico e reazioni poco lucide.

Sangue e luoghi alti

Tra le fobie più diffuse a livello mondiale, poi, c’è l’emofobia. Il nome fa già intuire di cosa si sta parlando. È la paura del sangue, che colpisce il 3% delle persone in tutto il pianeta. In questo caso si arriva a veri e propri svenimenti alla sola visione del tessuto fluido. Secondo quanto accertato dagli esperti, è una sorta di meccanismo di sopravvivenza, dato che il nostro cervello può intuire un allarme, come se ci fosse un’emorragia in atto e il collasso è la conseguenza più diretta. A completare il podio delle fobie ci pensa l’acrofobia, la paura dei luoghi alti, non necessariamente un monte come l’Everest, che preoccupa per i suoi ghiacciai in scioglimento.

Il vuoto che diventa un pericolo

Il 3% della popolazione mondiale può spaventarsi persino nel vedere un’altra persona ad altezza elevata, specialmente in prossimità del vuoto e in assenza di protezioni. I balconi sono off limits in questi casi, ma anche un qualsiasi affaccio sul “nulla”. Non è meno diffusa la talassofobia. Nel nostro pianeta è stato appena scoperto un quinto oceano, eppure il 2% della popolazione non riesce a immergersi in acqua. Tra le paure più diffuse, questa fobia limita le persone in caso di acque profonde e scure, fino ai casi estremi di rifiuti netti di nuotare.

C’è poi una paura di cui si sente parlare spesso e che è diventata frequente nel linguaggio comune. La claustrofobia: è la paura dei luoghi chiusi e stretti, quando subentra un senso di oppressione. Il 2% di chi vive in questo pianeta sta alla larga da ascensori, gallerie e stanze di piccole dimensioni. In queste situazioni chi è colpito dalla fobia vuole a tutti i costi uscire all’aperto per ritrovare la libertà di respirare che altrimenti sembrerebbe impossibile.

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