Abbiamo ricevuto cattive notizie dallo Spazio: il ghiaccio marino artico è al minimo storico
Il ghiaccio marino artico si riduce sempre più e diventa sempre più "giovane": gli ultimi risultati pubblicati dalla NASA.
Il ghiaccio marino artico è vicino al suo minimo storico. C’è una data per il minimo annuale: 11 settembre 2024. A riportare questo dato sono stati i ricercatori della NASA e del National Snow and Ice Data Center (NSIDC), mettendo in evidenza una tendenza negativa che si protrae e accelera ormai da almeno un decennio.
Ghiaccio marino artico vicino al suo minimo storico
Lo scorso 11 settembre il team di ricerca della NASA e del National Snow and Ice Data Center (NSIDC) hanno rilevato un dato preoccupante: in quel giorno il ghiaccio marino dell’emisfero settentrionale del nostro Pianeta ha raggiunto il suo minimo annuale, molto vicino al minimo storico.
Nel corso dell’anno il ghiaccio artico si scioglie e si ricompone ed è proprio a questo ciclo che i ricercatori guardano con non poca preoccupazione. Monitorando queste oscillazioni provano a dare un quadro completo e attendibile di come l’Artico risponde all’aumento delle temperature delle sue acque e dell’aria, utilizzando i dati provenienti dai sensori a microonde passivi installati a bordo dei satelliti del Defense Meteorological Satellite Program, insieme a dati storici aggiuntivi provenienti dal satellite Nimbus-7, gestito congiuntamente dalla NASA e dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA).
Il risultato non è proprio rassicurante: “Negli ultimi 46 anni, i satelliti hanno osservato tendenze persistenti di maggiore scioglimento in estate e minore formazione di ghiaccio in inverno”, si legge nel rapporto della NASA. “Il monitoraggio in tempo reale dei cambiamenti del ghiaccio marino ha evidenziato impatti di vasta portata, dalle perdite e dai cambiamenti nell’habitat della fauna selvatica polare agli impatti sulle comunità locali nell’Artico e sulle rotte commerciali internazionali”, prosegue la pubblicazione.
Come sta cambiando la copertura di ghiaccio nell’Artico
L’attività di monitoraggio ha consentito ai ricercatori di raccogliere dati significativi per comprendere la portata di questo cambiamento. Sempre il rapporto della NASA sottolinea che soltanto nel 2024 il ghiaccio marino artico si è ridotto a un’estensione minima di 4,28 milioni di chilometri quadrati, circa 1,94 milioni di chilometri quadrati al di sotto della media di fine estate del periodo compreso tra il 1981 e il 2010.
“Il minimo di quest’anno è rimasto al di sopra del minimo storico di 3,39 milioni di chilometri quadrati registrato a settembre 2012. Mentre la copertura di ghiaccio marino può fluttuare di anno in anno, ha avuto un andamento decrescente dall’inizio della registrazione satellitare del ghiaccio alla fine degli anni ’70. Da allora, la perdita di ghiaccio marino è stata di circa 77.800 chilometri quadrati all’anno”, riporta l’NSIDC.
Il cambiamento ha a che vedere anche con un altro aspetto. Quest’ultima raccolta di dati ha evidenziato che il ghiaccio marino artico non solo si riduce sempre più velocemente, ma anche che “sta diventando più giovane”. A riferirlo è Nathan Kurtz, responsabile del laboratorio di scienze criosferiche della NASA presso il Goddard Space Flight Center della NASA: “Oggi la stragrande maggioranza del ghiaccio nell’Oceano Artico è ghiaccio più sottile, del primo anno, che è meno in grado di sopravvivere ai mesi più caldi. C’è molto, molto meno ghiaccio che ha tre anni o più ora”.