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Google riesce a prevedere le inondazioni con 7 giorni d'anticipo

Il nuovo sistema sviluppato da Google Research, grazie all'AI, è in grado di prevedere le inondazioni con 7 giorni d'anticipo

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Fonte: mkfilm / Shutterstock.com

Google continua ad esplorare nuove applicazioni della sua intelligenza artificiale. Dopo il lancio di Gemini 1.5, la casa americana continua ad affinare anche gli algoritmi dedicati alle aziende e agli enti pubblici. Tra i possibili campi di utilizzo dell’intelligenza artificiale, infatti, c’è la possibilità di prevedere le condizioni climatiche e, soprattutto, di anticipare possibili inondazioni di 7 giorni. Si tratta di una tecnologia che potrebbe rivelarsi fondamentale per proteggere le popolazioni che vivono in zone a rischio, salvando migliaia di vite ogni anno ed evitando miliardi di dollari di danni.

L’AI di Google può prevedere le inondazioni

Il nuovo sistema AI di Google Research, il cui funzionamento viene descritto da un paper pubblicato su Nature, è in grado di fornire informazioni accurate su inondazioni fluviali con un massimo di 7 giorni di anticipo rispetto agli eventi naturali. L’azienda ha confermato di essere riuscita ad effettuare previsioni sul rischio inondazioni in 80 Paesi. I test hanno evidenziato la possibilità di previsioni affidabili con una media di 5 giorni d’anticipo, grazie all’AI.

I dati del sistema sviluppato da Google potranno essere utilizzati dai Governi per affrontare, con un certo preavviso, le emergenze climatiche, limitando i danni causati dalle inondazioni, anche con l’evacuazione delle popolazioni a rischio.

Google ha anticipato, inoltre, la possibilità di integrare le previsioni dell’AI sul clima e, in particolare, sul rischio inondazioni, anche nel motore di ricerca e in Google Maps. Il sistema potrebbe, inoltre, essere integrato con Android per creare un meccanismo di notifiche in grado di avvisare gli utenti dei possibili rischi climatici.

La capacità di utilizzare l’AI per anticipare le inondazioni non è stata sviluppata in poche settimane. Già nel 2018, infatti, Google ha iniziato a lavorare a un sistema di previsione sulle inondazioni basato sui dati locali. Lo sviluppo di reti di memoria a lungo termine (LSTM) e dell’AI ha permesso di ottenere previsioni più accurate, anche in quelle aree dove, a causa di mezzi limitati, non è possibile ottenere misurazioni precise e costanti “sul campo“.

Da notare che l’integrazione dell’analisi via AI ha reso le previsioni sempre più affidabili anche in Africa dove, nonostante l’assenza di un monitoraggio costante da parte degli enti locali, è possibile ottenere un livello di precisione paragonabile a quello dell’Europa. Dal 2022, inoltre, Google ha messo a disposizione la piattaforma Flood Hub, accessibile gratuitamente

Importanti novità in arrivo nel 2027

I progressi di Google nel settore delle previsioni delle inondazioni sono solo la base di partenza di un progetto più ampio. L’azienda americana sta lavorando con la WMO (World Meteorological Organization) per supportare lo sviluppo di sistemi di allarme in grado di attivarsi rapidamente, con l’obiettivo di prevenire danni alle popolazioni. L’iniziativa Early Warning for All punta a creare un sistema di allerta efficace e tempestivo in grado di proteggere tutto il mondo entro il 2027. 

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