SCIENZA

Impronte di dinosauro nella roccia: straordinaria scoperta in Italia

Il loro ritrovamento è stato un caso: sugli scogli della costa di Santo Spirito a Bari sono state individuate delle impronte di dinosauro

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Ebbene sì, è accaduto proprio in Italia e più precisamente a Bari, in una delle spiagge più frequentate dai bagnanti durante l’estate: alcune impronte di dinosauro sono “apparse” sugli scogli, facendo immediatamente partire una serie di verifiche per scoprirne tutti i misteri.

Non è la prima volta che in questa zona della Puglia vengono rintracciate delle orme appartenute a questi rettili, ma ogni volta crescono sia l’emozione che la consapevolezza di quanto, in passato, l’area fosse casa delle più disparate specie di sauropsidi.

Il ritrovamento fortuito

Una delle cose più divertenti dell’intera vicenda è che le antiche impronte sono state scoperte assolutamente per caso dal professor Vincenzo Colonna, docente di geologia all’Università di Bari. Lo studioso, 88 anni e già in pensione, si trovava sulla spiaggia della località Santo Spirito (chiamata Vugghio) non per fare chissà quale ricerca, ma per… fotografare un arcobaleno.

Ebbene sì, il professore era sceso dall’auto solo per uno scatto. Poi, i suoi occhi si sono posati sulla scogliera sotto il parapetto e hanno individuato quelle che erano delle “anomalie”. Per lui, come ha dichiarato anche nel corso di diverse interviste, non è stato difficile fare due più due e capire che si trattava di impronte di dinosauro. Tuttavia, nonostante ciò sia accaduto circa un mese fa, la notizia non poteva essere divulgata immediatamente.

Gli approfondimenti e le analisi

Infatti, nonostante il parere di Colonna fosse ben più che autorevole, il geologo si è rivolto al dipartimento di Paleontologia e Paleoecologia dell’Università di Bari che ha avviato subito delle verifiche e delle analisi, cercando di procedere in modo puntiglioso nonostante, come già detto, la spiaggia fosse estremamente frequentata.

Dopo le verifiche sono arrivate le conferme: anche se lo stato di conservazione – per ovvi motivi – è scadente, si tratta davvero di cinque impronte di dinosauro. Più precisamente, le orme che Colonna ha avvistato appartengono all’anchilosauro, rettile corazzato che arrivava a pesare fino a quattro tonnellate.

Le orme sono ravvicinate tra loro e una mostra ancora visibilmente la forma delle tre dita. Appartenendo all’anchilosauro, dovrebbero essere state lasciate nel Cretaceo. Il professor Colonna e il professor Rafael La Perna, docente di Paleontologia, hanno anche affermato che non c’è da stupirsi: un tempo, infatti quest’area del barese era lagunare, con un fondale basso e caratterizzato da frammenti calcarei. Per i dinosauri era naturale cercarvi cibo ed è così che lasciavano le loro impronte.

Le altre scoperte nel barese

Come abbiamo già accennato, non è la prima volta che nel barese sono state rinvenute tracce di dinosauri. Nel 2013, per esempio, sono state scoperte delle impronte di dinosauro nel Parco Naturale Regionale di Lama Balice, tutte risalenti a periodi geologici diversi (vanno dalla fine del Giurassico a tutto il Cretaceo).

Ben prima, nel 2005, era toccato a Molfetta, quando quello che ai tempi era uno studente di Scienze Geologiche trovò per caso delle orme in località San Leonardo: ancora oggi, l’area del molfettese è una delle più studiate per via delle tracce della presenza di dinosauri Ornitopodi, Teropodi e Sauropodi.

Ancora, non si può non fare accenno alla Cava Pontrelli di Altamura, dove sono state scoperte oltre ventimila impronte di questi enormi e antichissimi rettili. Cosa ci insegna tutto questo? Che probabilmente non è ancora finita e c’è ancora davvero moltissimo da scoprire.

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