SCIENZA

Inquinamento record e oltre i limiti: la mappa delle città in Italia con i valori fuori controllo

L'Italia è tra i Paesi più inquinati d'Europa: il nuovo report fa il punto della situazione, e ben 58 città italiane hanno livelli di polveri sottili oltre i limiti.

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Le città italiane sono tra le più inquinate d’Europa: lo rivela un nuovo report, che fa il punto della situazione dopo 5 anni dalla prima indagine, condotta nel 2018. Mentre in molti Paesi i livelli di particolato fine (Pm 2.5) sono diminuiti, in Italia e in pochi altri luoghi la concentrazione di polveri sottili è rimasta invariata o, addirittura, è aumentata. Vediamo quali sono le località in cui i valori sono ormai fuori controllo.

Inquinamento in Italia, il report

L’indagine condotta da Deutsche Welle, in collaborazione con lo European Data Journalism Network, mostra i livelli di inquinamento in Europa nel 2023. La situazione è nettamente migliorata in numerosi Paesi dell’UE, in vista del piano adottato per ridurre del 55% le morti premature legate al particolato fine entro il 2030. Il Pm 2.5, termine con cui vengono indicate quelle particelle microscopiche provenienti dallo smog, è un vero e proprio problema non solo per l’ambiente, ma anche per la salute umana. Penetra nei polmoni e provoca – ad oggi – circa 300mila decessi l’anno in tutto il territorio europeo.

Com’è la situazione in Italia? Purtroppo, siamo tra i pochi Paesi in cui la concentrazione di polveri sottili non è diminuita dal 2018, data del precedente report. Al nostro stesso livello c’è anche la Polonia, dove tuttavia i livelli di inquinamento sono andati pian piano decrescendo – mentre da noi rimangono stabilmente troppo elevati. Addirittura, l’area più inquinata d’Europa si trova proprio nel nostro Paese: si tratta della Pianura Padana, dove i valori non solo risultano i più elevati in assoluto, ma anche quelli che hanno subito il più grande peggioramento negli ultimi anni.

Le città italiane più inquinate

Il report rivela poi che in Italia ci sono ben 58 città dove la concentrazione di Pm 2.5 supera i limiti posti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), pari cioè ad un massimo di 10 microgrammi per metro cubo. Si tratta di un’area in cui si concentra circa il 73% degli italiani, i quali sono dunque esposti agli effetti negativi del particolato fine. I dati (che riguardano i livelli di inquinamento registrati tra gennaio e agosto 2023) sono allarmanti: la provincia più colpita è quella di Cremona, una vera e propria sorpresa. Milano, infatti, si attesta “solamente” seconda tra le più inquinate d’Italia, mentre a seguire troviamo Monza e Brianza, Mantova e Padova.

L’analisi evidenzia anche quali sono le province dove la concentrazione di polveri sottili è aumentata maggiormente dal 2018: il record spetta a Biella, dove oggi si registrano 11,6 µg/m3 (+17,2% rispetto a 5 anni fa). A seguire, ci sono Lecco (+14,8%), Vicenza (+14,3%), Como (+14,2%), Varese (+14%), Lucca (+12,9%) e Pistoia (12,7%). Il capoluogo lombardo, che come abbiamo visto è tra le città più inquinate del nostro Paese, segna invece una diminuzione rispetto al 2018. E per quanto riguarda le altre province italiane? Venezia è al 12esimo posto, mentre Torino al 35esimo posto e Roma al 41esimo posto. Bene invece Arezzo, che occupa l’ultima posizione.

Tutte le città con la maggior concentrazione di Pm 2.5 si trovano nel nord Italia, ma la situazione nelle regioni del sud non è particolarmente brillante (sebbene leggermente migliore). Ci sono infatti diverse province a rischio, dove si registrano valori decisamente oltre quanto stabilito come sicuro dall’OMS. Tra le più importanti troviamo Napoli, Caserta, Benevento, Taranto, Avellino, Lecce e Brindisi.

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