SCIENZA

Il Lago di Pergusa si è asciugato a causa della siccità, allarme in Sicilia

Gli ambientalisti hanno dato la notizia della scomparsa del Lago di Pergusa: una perdita gravissima, dovuta alla siccità ma anche all'indifferenza dell'uomo

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Fonte: 123RF

Il caldo torrido, la siccità, le temperature sempre più elevate ma anche e soprattutto la completa disattenzione nei confronti di un’oasi naturale che avrebbe meritato maggiore attenzione e rispetto: sono queste le cause che hanno portato alla scomparsa del Lago di Pergusa in Sicilia, uno specchio d’acqua conosciuto dall’antichità che negli ultimi dieci anni è stato vittima di una progressiva desertificazione.

A dare l’annuncio e a rendere ufficiale la sua tragica fine sono stati gli esperti della sede di Enna di Legambiente, che tenevano sotto stretto monitoraggio il lago ormai da tempo e che hanno fatto intendere che ormai non ci sia più nulla da fare per tornare indietro.

La fine di un lago mitologico

Per chi non lo sapesse, il Lago di Pergusa non era solo un’oasi naturale che dava spazio e vita a un ecosistema fragile, ma anche un luogo storico che per secoli ha calamitato l’attenzione di poeti, storici e scrittori. Secondo la mitologia greca è proprio sulle sponde di questo Lago che il dio dell’Oltretomba Ade ha rapito Persefone, figlia di Demetra, per farne la sua sposa e, sempre secondo i greci, sarebbe proprio qui che sono nate le quattro stagioni.

La sua morfologia lo ha sempre reso un luogo delicato: di dimensioni modeste e di origine tettonica, non ha mai avuto emissari e l’acqua che per secoli lo ha riempito era piovana o di falda. Già alla fine del XX secolo, per via delle temperature in aumento e per la scellerata scelta di aprire dei pozzi d’uso antropico, il Lago si era parzialmente interrato. Il tracollo, però, è avvenuto negli ultimi anni.

Un allarme inascoltato

Di fatto, la falda acquifera del Lago si è consumata in maniera tanto graduale quanto inarrestabile. Anno dopo anno, con l’aumento delle temperature e con l’incessante prosieguo dell’azione dell’inquinamento ambientale e idrico, quest’area naturale è stata messa duramente in ginocchio, trasformando quelle che prima erano delle acque mosse dal vento in residui melmosi, assorbiti in maniera sempre più urgente dalla terra.

La cosa peggiore da tenere in considerazione è che, al netto della siccità e dell’emergenza climatica in costante peggioramento, diverse associazioni avevano già lanciato l’allarme relativo al Lago di Pergusa. Nel 2023 Legambiente Sicilia aveva fatto di tutto per portare l’attenzione sullo stato di salute di questo specchio d’acqua, chiedendo interventi mirati che non sono mai stati presi davvero in considerazione.

La responsabilità dell’uomo

Sì, perché ciò che forse non si ribadisce abbastanza è che la responsabilità dei gravi danni al pianeta Terra è umana. In relazione al Lago di Pergusa sono più che esplicative le dichiarazioni che Giuseppe Maria Amato, referente Gestione risorse idriche di Legambiente Sicilia, ha rilasciato all’Ansa: «Dopo mesi di agonia e dopo una incredibile settimana di irrespirabili miasmi, il lago di Pergusa è quasi completamente scomparso».

«Al suo posto – ha detto Amato – rimane una chiazza nerastra di fango umido che si sta essiccando al sole. La sua scomparsa, di certo imputabile alla gravissima crisi climatica che attanaglia la Sicilia, è stata però velocizzata dalla totale disattenzione e dall’inerzia degli enti che, invece, avrebbero dovuto intervenire a vario titolo».

Questa parole, ancora una volta, suonano sia come un’accusa che come un monito. Se non si coopera a livello locale, internazionale, globale (e diciamolo pure: anche a livello personale), parte delle nostre bellezze naturali scompariranno. E non ci resterà altro da fare se non piangere noi stessi e la nostra indifferenza.

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