Scoperti nel Mar Morto i "Fumatori Bianchi", avvertono dei pericoli sotto la superficie
Dalle profondità del Mar Morto, che sprofonda rapidamente, emergono dei "camini" che lanciano allarmi preoccupanti
Uno studio scientifico ha evidenziato come le strutture a camino sottomarine, che procedono a emettere dei violenti getti, possono rappresentare dei campanelli d’allarme. Tutto ciò, infatti, può rappresentare un chiaro segnale relativo a un pericoloso problema regionale.
Camini nel Mar Morto
Un team di scienziati ha individuato dei camini di ventilazione sul fondo del Mar Morto. Si parla in gergo tecnico di “fumatori bianchi” e, di fatto, erano sconosciuti fino a questo momento. Una grandiosa sorpresa, tenendo conto di quanto sia posta sotto analisi e ricerca quest’area.
Ciò che fanno è riversare in superficie acqua salata. In che modo, però, tutto questo può rappresentare un segnale importante? Di fatto gli esperti vi individuano un allarme precoce relativo alla formazione di cavità sotterranee sulla terraferma.
I ricercatori hanno tra le mani dei dati allarmanti. È innegabile infatti che il Mar Morto stia di fatto sprofondando. Un processo che avviene con una rapidità sorprendente. Nel corso dei prossimi decenni, infatti, quest’area potrebbe risultare totalmente irriconoscibile. Guardando all’ultimo mezzo secolo è stato documentato un abbassamento di circa 1 metro all’anno. Il motivo? L’intensa evaporazione.
Il risultato è che attualmente la superficie si trova circa 438 metri al di sotto del livello del mare. Questo particolare e preoccupante processo ha generato l’apertura di nuove fessure tra gli strati rocciosi. In relazione a tutto ciò, i ricercatori erano intenzionati a comprendere esattamente come questo processo potesse contribuire a quella che è la diminuzione allarmante dei livelli delle falde acquifere in alcuni specifici territori. Si parla di falde d’acqua dolce e i luoghi in questione sono Israele, Giordania e Cisgiordania.
La ricerca
È stato dato l’incarico a un team di sommozzatori di procedere al campionamento delle sorgenti sottomarine. L’operazione di ricerca è avvenuta lungo le sponde del Mar Morto, precisamente nell’area occidentale.
Quanto è stato svelato ha sorpreso tutti. Sono infatti emerse delle strutture a camino, che vantano un diametro notevole di 2-3 metri. Ancor più impressionante è però il dato relativo all’altezza, che raggiunge un massimo di 7 metri. I sommozzatori hanno ripreso l’attività, che consiste in emissioni di liquido bianco.
I campioni ottenuti sono stati rapidamente sottoposti ad analisi in laboratorio. Ciò ha confermato che quel liquido proviene dalle falde acquifere di acqua dolce nei paraggi. Di fatto penetrano nei sedimenti salati sottostanti il Mar Morto, dissolvendo il sale e sprigionando una soluzione salina. Il risultato finale è una cristallizzazione molto rapida, che genera nuovi camini. Questi, è risultato evidente, possono crescere fino a svariati centimetri in appena un giorno.
La ricerca è stata pubblicata su Science of the Total Environment e chiarisce come tutti questi ammassi di camini freschi possano garantire un importante avviso. Tenendo sotto stretto controllo la loro attività, infatti, è possibile ottenere avvisi con netto anticipo su quelle che sono le probabilità che delle grandi doline si verifichino. Uno dei problemi più gravosi della regione.