Scoperti due tipi di fungo mortale, pipistrelli in pericolo in Europa e Asia
Cosa sta accadendo ai pipistrelli? Una malattia li sta decimando ma l'origine è più complessa di ciò che gli scienziati pensavano

Un nuovo studio ha confermato che la malattia fungina letale, che colpisce i pipistrelli, non è frutto di un unico agente patogeno. Sono infatti due le specie, distinte e specializzate, che si celano dietro tutto ciò. Una scoperta che va a modificare radicalmente le strategie di conservazione.
Due funghi, una malattia
Per anni gli scienziati hanno ritenuto che la sindrome del naso bianco fosse causata esclusivamente dal fungo Pseudogymnoascus destructans. La verità è però ben differente, come accennato.
Iniziamo però con lo spiegare in cosa consiste tale sindrome: è una devastante malattia che colpisce i pipistrelli in letargo, generando una crescita massica di micelio bianco su naso, muso, orecchie e/o membrana alare.
Questo microrganismo è noto per la sua diffusione in Eurasia, provocando una strage di pipistrelli in Nord America. Una nuova ricerca ha cancellato la credenza che fosse un singolo patogeno con ampia variabilità genetica. Il tutto è stato pubblicato sulla rivista Nature, rimescolando le carte e spiegando come non si tratti di una sola specie, bensì di due distinte, per quanto indistinguibili a occhio nudo.
Le specie sono state soprannominate Pd-1 e Pd-2. Geneticamente isolate, mostrano differenti specializzazioni verso le specie ospiti. Provocano entrambe la stessa malattia nei pipistrelli, ma infettano con preferenza ospiti differenti.
Nel caso di Pd-1, a essere colpiti sono soprattutto Myotis myotis e Myotis blythii. Pd-2 invece predilige Myotis daubentonii. Una scoperta possibile grazie a un imponente lavoro di raccolta e analisi: 5.479 campioni provenienti da 27 Paesi, sequenziati e studiati in dettaglio.
Le due specie convivono negli stessi ambienti:
- caverne;
- tunnel;
- rifugi sotterranei.
Geneticamente, però, non si incrociano affatto. Ciò indica che l’isolamento riproduttivo non è geografico, ma biologico. Probabilmente legato alle preferenze verso l’ospite.
Un rischio globale
Il fungo Pd-1 è già presente in Nord America. È responsabile di milioni di morti tra i pipistrelli, fin dal 2006. I ricercatori impegnati nel progetto di studio hanno tracciato l’origine di questo ceppo fino alla regione di Podillia, in Ucraina.
Un’area ben nota per le sue grandi caverne esplorate anche da speleologi statunitensi. Il riferimento è decisamente calzante, dal momento che è molto probabile che l’introduzione sia avvenuta attraverso attrezzature speleologiche contaminate.
Pd-2 non è invece ancora arrivato nel continente americano. La sua presenza in Asia orientale, insieme con la sua diversità genetica, indica però un alto potenziale di diffusione futura. Qualora introdotto in Nord America, potrebbe infettare specie di pipistrelli non colpite da Pd-1. Al tempo stesso potrebbe mettere in pericolo le specie in via di recupero.
Questo caso ricorda quanto avvenuto e studiato con i chitridi degli anfibi. In quello studio, un secondo patogeno è stato identificato solo quando ormai era troppo tardi per poterne evitare la diffusione. Con Pd-2 la comunità scientifica ha però una chance unica: agire in anticipo.
I ricercatori hanno evidenziato l’importanza di integrare dati genetici, geografici ed ecologici nella lotta contro le malattie della fauna selvatica. Al tempo stesso ribadisce il valore del monitoraggio globale e della biosicurezza, soprattutto in attività ad alto rischio come l’esplorazione speleologica.