SCIENZA

Dove c’era il mare ora c’è vita: la materia più antica del mondo riaccende il mistero

Un microrganismo antichissimo, una materia potenzialmente ancora viva, potrebbe permettere ai geologi di riscrivere la storia del nostro pianeta

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Com’era il nostro pianeta un miliardo di anni fa? La domanda può essere “posta” a un microrganismo che sta facendo gridare al miracolo, quello che dovrebbe essere la materia più antica del mondo. Alcuni geologi si sono dati da fare in Australia per esaminare il contenuto di alcuni cristalli di salgemma, i quali risalirebbero niente meno che a 830 milioni di anni fa.

Sono sostanzialmente tre gli animali che vengono considerati “immortali” in natura, in questo caso invece si sta parlando di resti di vita algale e procariotica (cioè un organismo unicellulare). Oltre all’epoca antichissima dei cristalli, sembra che questa materia così particolare possa essere ancora viva. Come è possibile?

Come hanno voluto sottolineare gli stessi ricercatori, la sopravvivenza dei microrganismi come quello appena descritto lungo più ere geologiche ha ancora dei punti oscuri da chiarire. Le radiazioni dovrebbero “garantire” la distruzione di qualsiasi materia organica dopo un lasso di tempo così ampio, eppure i cristalli hanno resistito benissimo. Forse le radiazioni stesse sono state trascurabili, ma c’è una spiegazione molto più affascinante. I microrganismi come questa antica materia sono capaci di sopravvivere alla fame grazie a cellule morte o altri composti organici che diventano il nutrimento giornaliero. La scoperta geologica sta facendo il giro del mondo, tra l’altro potrebbe avere grande importanza per altri pianeti oltre al nostro.

Il parallelo con Marte

Non è soltanto la Terra in primo piano per quel che riguarda le implicazioni relative a una materia di quasi un miliardo di anni fa. Marte potrebbe diventare ancora più intrigante nella futura esplorazione da parte dell’uomo, più vicina di quello che si crede. Sul pianeta rosso, infatti, sono presenti depositi di sale di dimensioni non indifferenti, la testimonianza della presenza di acqua liquida in un lontano passato. Magari gli stessi microrganismi potrebbero aver resistito anche in questa zona dell’universo e “raccontare” come era Marte agli albori. La scoperta non è avvenuta in Australia per caso.

Fossili antichi

La parte centrale di questo paese è attualmente dominata dal deserto, mentre tantissimo tempo fa era un mare salato. Ecco perché i cristalli di salgemma sono così frequenti, mentre invece la presenza di microrganismi come la materia più antica del mondo di cui si sta parlando è qualcosa di più raro. Non è comunque la prima volta che ci si imbatte in una scoperta tanto sensazionale in questa nazione. Uno dei più importanti studiosi di fossili antichi, William Schopf, si è imbattuto infatti in una preziosa fauna di batteri primordiali esaminando alcune rocce australiane.

La datazione è stata sorprendente, ben 3,4 miliardi di anni fa. Le forme dei fossili non hanno subito grandi modifiche nel corso del tempo, ma nelle acque antiche potevano esistere in passato forme di vita molto diverse. I batteri antichissimi non erano in grado di produrre ossigeno come possono fare ora le piante oppure i cianobatteri, ma comunque una sorta di fotosintesi era comunque possibile. L’Australia riserva sempre grandi sorprese da questo punto di vista, non è escluso che altra materia di “vecchia data” e potenzialmente in vita possa essere rinvenuta dalle future spedizioni di geologi e archeologi.

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