SCIENZA

Marte, la polvere rossa rischia di spegnere il rover della Nasa

Tempeste di sabbia rendono inutilizzabili i pannelli solari dei rover sul Pianeta Rosso: il lander Insight su Marte potrebbe essere spento per via della polvere

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Non è facile andare su Marte: per il momento l’uomo non può farlo, e anche i rover inviati dalle varie agenzie spaziali terresti vivono le loro difficoltà. Qualcuno non è mai arrivato sul Pianeta Rosso, altri sono vittime di imprevisti una volta atterrati.

È successo anche a Insight, lander della NASA.

Cosa è successo al rover della NASA

La missione Insight risale al maggio del 2018, quando un lander è partito dal complesso di lancio di Vandenberg, negli Stati Uniti. Sei mesi dopo è atterrato su Marte, in particolare nella regione vulcanica di Elysium Planitia.

L’obiettivo della missione era indagare sulla struttura interna del Pianeta Rosso, per ottenere informazioni anche sulle prime fasi di formazione dei pianeti rocciosi e del Sistema Solare più in generale. Aveva installati a bordo un sismometro e un sensore termico che potevano arrivare fino a cinque metri di profondità. Grazie a questi strumenti, nel 2019 la NASA ha potuto rilevare il primo terremoto marziano – che a quanto pare sono cosa comune sul pianeta.

Tra il 2020 e il 2021 il rover è stato “ibernato”: in parte perché ha completato quasi tutti i suoi obiettivi, in parte perché è diventato inutilizzabile. Nei prossimi mesi potrebbe essere spento definitivamente.

I pannelli solari che lo alimentano, infatti, sono completamente coperti di polvere rossa. La situazione è addirittura peggiorata nelle ultime settimane: il rover è stato infatti colpito dall’ennesima tempesta di sabbia che ha costretto i ricercatori a terra a metterlo in modalità “safe” per preservare gli strumenti. Questo vuol dire che, come per il coma indotto nei pazienti umani, tutte le operazioni inutili sono bloccate, e l’energia è usata per mantenere gli strumenti a una temperatura tale da non renderli inutilizzabili.

Una volta che la tempesta è passata, Insight è tornato operativo. Ma rimane il problema della sabbia sui suoi pannelli solari. Per risolverlo, gli scienziati a Terra hanno usato uno stratagemma: usare il braccio robotico del lander per buttare sassolini sui pannelli solari, in modo da scuotere la polvere e farla cadere. In parte ha funzionato, ma ha permesso di recuperare solo il 3% dell’energia richiesta. Non abbastanza da permettere a Insight di tornare a lavorare: la deadline è l’inizio dell’estate, quando il rover potrebbe essere spento definitivamente.

Gli altri fallimenti su Marte

Negli anni Duemila sono stati più gli atterraggi riusciti su Marte che quelli falliti. Tra questi ultimi possiamo annoverare la missione Fobos-Grunt dell’Unione Sovietica, il cui lander è ricaduto nell’Oceano Pacifico subito dopo il lancio, nel luglio 2012. Parzialmente fallita anche la missione ExoMars dell’Agenzia Spaziale Europea: il rover Schiapparelli è stato mandato nell’orbita di Marte, dove però è rimasto perché l’atterraggio è fallito nell’ottobre 2016.

A oggi su Marte ci sono molti rover, alcuni ancora attivi e alcuni “spenti”. Un destino simile a quello di Insight, ma dopo quattordici anni di onorato servizio, è toccato al rover Opportunity, sempre della NASA. Nel giugno del 2018 si trovava nella Perseverance Valley, quando è stato colpito da una violentissima tempesta di sabbia che col passare delle settimane è diventata globale, coinvolgendo tutto il Pianeta Rosso. Il rover è stato quindi messo in modalità safe, da cui non è più riemerso. Dopo 835 tentativi di connessione andati a vuoto, Opportunity è stato spento il 13 febbraio 2019.

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