Meta vuole farci lo sconto
Con il fiato della Commissione Europea sul collo, Meta offre una nuova soluzione per chiudere la questione DMA: niente tracciamento degli utenti con l'abbonamento a metà prezzo
Il braccio di ferro tra l’Unione Europea e Meta potrebbe portare ad una situazione paradossale: abbonamenti a Facebook e Instagram Premium praticamente a metà prezzo. Secondo Reuters è questa la proposta fatta dall’azienda di Mark Zuckerberg alla Commissione Europea, che non ha per nulla apprezzato l’abbonamento a 9,99 euro al mese proposto da Meta come alternativa al tracciamento massiccio dei suoi utenti a scopo pubblicitario.
Meta, DMA e super sconti
Tutto nasce a novembre del 2023, quando in vista dell’entrata in vigore del Digital Markets Act europeo (avvenuta il 7 marzo 2024), Meta ha ufficializzato, per i soli utenti europei, la possibilità di abbonarsi a Facebook e Instagram in cambio dell’assenza totale di pubblicità nel feed dei due social.
Assenza che deriva dallo stop al tracciamento del comportamento e dei gusti dell’utente, al fine di rendere i due social “compatibili” con il DMA. Il nuovo regolamento europeo, infatti, impone alle grandi piattaforme online il divieto di incrociare i dati e usarli per altri servizi.
Poiché proprio sull’incrocio di una mole massiccia di dati degli utenti si basa il business globale di Meta, l’unica risposta che l’azienda è riuscita a dare inizialmente è stata quella di tagliare la testa al toro: se l’utente non vuole essere tracciato, allora deve pagare.
E neanche poco: 9,99 euro al mese, per un solo profilo su Instagram e Facebook, con la possibilità di aggiungere altri profili a 4 euro l’uno al mese.
Non era difficile prevedere che questa soluzione non sarebbe piaciuta molto alla Commissione Europea e, infatti, adesso Meta si appresta a formularne un’altra, identica ma con lo sconto: si paga solo 5,99 euro al mese (e 4 euro per ogni account aggiuntivo).
Meno di così, non si può
Secondo Tim Lamb dell’ufficio legale di Meta il nuovo prezzo dell’abbonamento a Facebook/Instagram Premium è la migliore offerta possibile per i consumatori europei: “E’ di gran lunga nella parte bassa della forbice di prezzo che ogni persona ragionevole dovrebbe pagare per servizi di questa qualità“.
Viene da chiedersi, però, per quale motivo Meta non abbia proposto questo prezzo direttamente a novembre, visto che evidentemente è comunque per lei sostenibile.
Ma per l’attivista pro-privacy austriaco Max Schrems, diventato famoso per le sentenze della Corte di Giustizia Europea che portano il suo nome e che hanno modificato profondamente il trattamento dei dati che vanno e vengono tra USA ed UE, non si tratta di una questione di soldi, ma di principio.
“In realtà non è questione di soldi – ha dichiarato Schrems – quello che non va è l’approccio paga o clicca OK. Lo scopo di questo approccio è quello di fare cliccare su OK l’utente, anche se ciò non è la sua scelta genuina e libera. Non crediamo che un semplice cambio di prezzo renda questo approccio legale“.