L'Unione Europea ha multato Apple e Meta. Che cosa sta succedendo?
Con l’applicazione del DMA in Europa, arrivano anche le prime sanzioni ai danni di Meta e Apple per aver violato le norme sulla concorrenza leale imposte dall’UE

Con l’applicazione del Digital Markets Act (DMA), la Commissione Europea continua con la regolamentazione del mercato digitale nell’UE e, per la prima volta, ha emesso delle sanzioni ai danni di Apple e Meta per delle pratiche che, stando a quanto emerso indagini effettuate, violano le norme sulla concorrenza leale.
Le multe, rispettivamente di 500 milioni e 200 milioni di euro, rappresentano il primo atto della strategia di Bruxelles per limitare il potere dei gatekeeper digitali e impedire abusi di posizione dominante.
Perché l’UE ha multato Meta e Apple
Nel caso di Apple, la Commissione Europea ha rilevato che l’azienda di Cupertino ha ostacolato gli sviluppatori che cercavano di indirizzare gli utenti verso soluzioni esterne all’App Store. Questi limiti, insieme ad altri comportamenti ritenuti scorretti, come il sideloading (l’installazione di app da store di terze parti) ha avuto pesanti ripercussioni sulla concorrenza e un aumento dei costi per sviluppatori e consumatori.
A influire sulla decisione dell’UE anche la Core Technology Fee, una commissione imposta da Apple che penalizzerebbe chi tenta di “svincolarsi” dall’App Store, rendendo ancora più complesse le condizioni di accesso al mercato.
Per quanto riguarda Meta, invece, è stata sanzionata per il modello “paga o acconsenti” introdotto nel 2023 per accedere a Facebook e Instagram. Al tempo, gli utenti europei hanno dovuto decidere se accettare la condivisione dei propri dati per l’advertising mirato oppure sottoscrivere un abbonamento per rimuovere gli annunci.
Secondo quanto emerso dall’indagine della Commissione Europea, questa strategia è andata in contrasto con le norme del DMA compromettendo il diritto degli utenti alla protezione dei loro dati personali. L’opzione con annunci meno personalizzati introdotta successivamente dall’azienda di Mark Zuckergerg, invece, è ancora in fase di valutazione.
La reazione dei due colossi della tecnologia
Come era lecito aspettarsi, le due aziende hanno reagito duramente alla decisione dell’UE. Meta ha annunciato che impugnerà la decisione, accusando l’UE di colpire le aziende americane a vantaggio di competitor europei e cinesi.
Apple, invece, ha definito la decisione “dannosa per la sicurezza degli utenti” e “ingiustamente punitiva”, affermando che le decisioni dell’UE corrispondono a regalare la propria tecnologia a terze parti.
Nonostante queste reazioni, è bene sottolineare che le sanzioni inflitte sono pari allo 0,1% del fatturato globale di ciascuna azienda (ben al di sotto della soglia massima del 10% prevista dal DMA). Il vero problema per i due colossi, sono gli ordini di cessazione delle pratiche illecite che, come evidente anche dalle dichiarazioni rilasciate, hanno avuto (e avranno in futuro) un impatto molto più rilevante.
Da parte sua l’Europa si dimostra pronta a intervenire contro le pratiche anticoncorrenziali anche se ai danni di colossi della tecnologia della portata di Apple e Meta, continuando a sostenere l’importanza di un modello normativo più equo e trasparente.
Ora le aziende hanno ora 60 giorni per conformarsi alla decisione dell’UE, pena ulteriori multe molto più salate rispetto a quelle appena emesse e la possibilità di bloccare i servizi offerti su tutto il territorio europeo, un’eventualità che sicuramente potrebbe avere conseguenze ben più gravi.